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VAN LUIJK: LA DIFFUSIONE DEGLI EREMITI TOSCANI

Affresco di Nasini a Malavalle

 

Affresco di Nasini a Malavalle

 

 

LA DIFFUSIONE DEGLI EREMITI TOSCANI

di B. van LUIJK

 

 

 

Durante il periodo di unione gli Eremiti i Toscani persero il loro carattere locale e formarono un Ordine geograficamente vasto: entrarono nel Lazio per la fondazione o incorporazione di un convento a Bagnoregio, a Roma e probilmente anche a Tivoli.

Durante gli stessi anni la loro permanenza venne notata nell'Umbria, nella Romagna e nella Lombardia, ed ebbero i primi contatti con la Provenza, la Linguadoca, l'Aragona e la Castiglia; si nota anche una penetrazione verso il nord: in Baviera e in Vestfalia.

La bolla Ut eo liberius del 1245, in cui i loro privilegi vennero estesi anche alle fondazioni fuori della Toscana, e quella con l'inizio Religiosam vitam eligentibus concessa nel 1253 agli Eremiti dell'Ordine di S. Agostino oltre le Alpi, ne danno testimonianza (Ut eo liberius, 25 settembre 1245, L. 54; Religiosam vitam, 31 maggio 1253, L.104 e Ne pro eo ut, 13 agosto 1248, L. 72. Per un esauriente giudizio sul valore di questi documenti sono indispensabili i depositi fuori dell'Italia, finora non rintracciati. In modo speciale vale questo per il breve Ne pro eo ut, che gli storici dei secoli XVII e XVIII attribuiscono ad eremiti di Lombardia, Romagna, Provenza, Spagna e Francia, senza dare l'intitolazione originale. Per l'espansione geografica dei Toscani si veda la mappa generale a p. 80).

Il numero degli eremi o celle nel 1256 è da stimare fra settanta e ottanta con una media di sei-dieci membri, ossia seicento frati in totale. Dal 1250 quest'Ordine è diviso almeno in due province: quella di Pisa e quella di Siena.