REGISTRO MATRIMONI

Anno 1739

 

Archivio parrocchiale di Cassago, IV° Registro dei battesimi, morti e matrimoni

 

 

 

1. Il di quatordeci Genaro Mille e settecentotrenta nove

Carlo Giuseppe Corti figlio del quondam Giacomo della Cura di Tabiago hà contratto Matrimonio per verba de presenti con Rosa Maria Fumagalla di questa mia Cura di Cassago in questa mia Chiesa Parochiale di S. Giacomo e Brigida, alla matina, alla presenza, et alle interrogationi di me Prete Giuseppe Baretta Curato di Cassago, essendo chiamati per testimonij Pietro Antonio Sangallo figlio di Giovanni Battista di Cassago et Francesco Viganò figlio del quondam Antonio parimenti di Cassago, et essendosi premesse le tre solite publicationi tanto in questa Parochiale di Cassago come in quella di Tabiago come appare dalla fede di quel signor Curato che si conserva in filza, in tre giorni festivi inter Missarum solemnia alla forma del Sacro Concilio di Trento, ciò è la prima il di quatro, la seconda alli sei et la terza adi sette del Mese di Genaro et anno sudetto ne mi fù opposto impedimento alchuno

 

2. Il di ventidue Genaro Mille e settecentotrentanove

Carlo Giuseppe Colzano figlio di Simone della Cura di Lurago et altre volte di quella di Masnaga hà contrato matrimonio per verba de presenti con Francesca Redaella figlia di Andrea di questa mia Cura di Cassago in questa mia Chiesa Parochiale alla matina alla presenza et alle interrogationi di me Prete Giuseppe Baretta Curato di Cassago essendo chiamati per testimonij il Molto Reverendo Giovanni Termini della Diocesi di Sarzana et di presente di questa Cura di Cassago et Giovanni Angelo Redaello di Cassago et essendosi premesse le tre solite publicationi in questa Parochiale di Cassago sudetto comeo in quella di Lurago et di Masnaga come appare dalle fedi di quelli signori Curati che si conservano in filza in tre giorni festivi inter Missarum solemnia alla forma del Sacro Concilio di Trento, ciò è la prima adi undeci, la seconda adi diecisette et la terza alli dieciotto tutte tre del Mese di Genaro et anno sudetto ne mi fù opposto impedimento alchuno