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CICLo AGOSTINIANo di GIULIO BEGNI A FANO

Agostino fonda monasteri

Agostino fonda monasteri

 

 

GIULIO CESARE BEGNI

1640

Chiostro del monastero agostiniano di Fano

 

Agostino fonda monasteri

 

 

 

La legenda frammentaria probabilmente in origine riportava la medesima dicitura presente nelle stampe di Bolswert: Iam presbyter factus Augustinus in horto sibi a Valerio episcopo ad id donato monasterium construit regulamque sodalibus numero valde crescentibus servandam praescribit.

Nella stampa di Bolswert Agostino è seduto davanti a sei frati inginocchiati che ricevono la Regola. Si legge sulla prima pagina l'incipit Ante omnia fratres charissimi diligatur Deus. Le espressioni dei visi sono raccolte, semplici, attente. La camera è scarsamente arredata: una scrivania con un libro, penna e calamaio, un altare. Da una grande apertura a destra si può vedere il monastero in costruzione con Agostino e alcuni frati che discutono fra loro.

L'episodio descritto avrebbe un duplice soggetto: la consegna della regola ai frati e l'esigenza di costruire nuovi monasteri per le comunità religiose che si venivano formando in terra africana.

 

L'episodio della consegna della regola ai frati agostiniani è un elemento diffuso nella iconografia agostiniana già a partire dai codici miniati del XIII secolo e fa seguito alla istituzione dell'Ordine agostiniano nel 1256. La consegna ha un valore altamente simbolico in quanto vuole esprimere la diretta dipendenza degli agostiniani da Agostino. L'Ordine agostiniano sarebbe, secondo questa concezione, il naturale prolungamento dell'esperienza monastica inaugurata da Agostino in Africa.

Alcuni studiosi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711.

L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.

Sulla data di stesura della Regula ad servos Dei ci sono diverse opinioni: una prima teoria indica come data probabile il 391, più o meno in coincidenza con la fondazione del primo monastero d'Ippona, il monastero dei laici; una seconda teoria indica il 400 in coincidenza con il De opere monachorum; una terza sposta la data addirittura fino al 427-428, dopo il De correptione et gratia, in coincidenza con la controversia sulla grazia sorta nel monastero di Adrumeto. La maggioranza degli studiosi, però, pensa sia stata scritta intorno al 400.