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CICLo AGOSTINIANo di GIULIO BEGNI A FANO

Il miracolo dei ceri a Valenza nel chiostro del monastero agostiniano di Fano

Il miracolo dei ceri a Valenza

 

 

GIULIO CESARE BEGNI

1640

Chiostro del monastero agostiniano di Fano

 

Il miracolo dei ceri a Valenza

 

 

 

La lunetta, piuttosto rovinata, si riferisce ad un episodio leggendario che viene ricordato in Spagna come un fatto miracoloso dovuto alla presenza di sant'Agostino.

L'avvenimento in questione viene descritto nel Regestum Reverendissimi Petrochini, 17 gennaio 1589 edito da Andrès Llorden, Los Agustinos en la Universida de Sevilla, 1951. Abbiamo qui a che fare con una tradizione spagnola secondo cui durante una processione a Valenza presso Almagro, i ceri usati nella festività di Agostino non si consumarono né variò il loro peso. Il miracolo fu interpretato come esempio della forza imperitura della sua dottrina come luce delle genti.

ANDRES LLORDEN, Regestum Reverendissimi Petrochini

 

Il pittore ha ambientato l'episodio fra i palazzi e le vie di una città: sullo sfondo si notano infatti imponenti in altezza alcune abitazioni che si spingono su più piani. Sulla destra sembra consumarsi il cuore della leggenda, dove diverse persone si affaccendano piuttosto animatamente: è il momento clou, allorché si procede a pesare i ceri e ci si accorge che, nonostante abbaino fatto luce bruciando per tutto il tempo della processione, in realtà sono rimasti invariati ed il loro peso si è conservato integralmente.

Gli stemmi relativi alla lunetta sono riferibili alle famiglie Sperandio, Amiani, Marcolini e de' Firmani.