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CICLo AGOSTINIANo di GIULIO BEGNI A FANO

La scena del Tolle lege a Milano nel chiostro del monastero agostiniano di Fano

La scena del Tolle lege a Milano

 

 

GIULIO CESARE BEGNI

1640

Chiostro del monastero agostiniano di Fano

 

Tolle lege

 

 

 

La parte destra dell'affresco presenta Agostino con Alipio nell'orto vicino alla casa. E' il momento culminante che precede la conversione. Raccolto in sè si allontana da Alipio verso un'altra parte dell'orto, dove desidera stare solo con Dio. Dall'alto una voce grida: "Tolle lege, tolle lege! ".

Agostino torna commosso da Alipio, apre il libro dell'Apostolo Paolo e legge: "Non nelle gozzoviglie e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà, non nella discordia e nell'invidia; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne e delle sue concupiscenze".

Al centro non è più riconoscibile lo stemma della città di Fano.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29