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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Giulio BegniCICLo AGOSTINIANo di GIULIO BEGNI A FANO
La morte di Monica ad Ostia Tiberina
GIULIO CESARE BEGNI
1640
Chiostro del monastero agostiniano di Fano
Morte di Monica ad Ostia
Ad Ostia, dove Agostino si trovava per imbarcarsi per l'Africa, sua madre Monica fu colta dalle febbri nell'ottobre del 387. Nel IX libro delle sue Confessioni Agostino ripercorre la vita della madre non tacendo nè meriti nè difetti. La sua morte fu preceduta dalla famosa estasi che colse madre e figlio in una dolce serata che li condusse a cogliere l'eterna visione di Dio. Fu Agostino a chiuderle gli occhi e subito lo colse una smisurata angoscia che gli piombò nel cuore.
Adeodato ruppe in pianto. Evodio, l'amico d'infanzia, prese ill Salterio e intonò un salmo.
Begni ha rappresentato Monica illuminata da una luce spirituale emanata da un angelo, contornato da tre putti, che con un gesto evocativo le rapisce la vita.
L'autore vuole qui rappresentare la dimensione spirituale che allude alla imminente beatitudine celeste.
La scena si svolge all'interno di una stanza alla presenza di Agostino, Adeodato, Evodio e di altri vestiti con il saio dei monaci. E' scomparso lo stemma dei Conti Marcolini.