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PITTORI: Johann Sigmund Müller

I pellegrini affluiscono alla sua tomba di Pavia

I pellegrini affluiscono alla sua tomba di Pavia

 

 

JOHANN SIGMUND MULLER

1705-1707

Třeboň, monastero agostiniano, chiostro

 

I pellegrini affluiscono alla sua tomba di Pavia

 

 

 

La scena riprende una similare raffigurazione che si trova al ventiduesimo foglio del ciclo grafico di Bolswert. Non troviamo la rappresentazione di un miracolo quanto piuttosto la presenza di pellegrini presso la tomba di sant'Agostino a Pavia, che riflette la sacralità, la devozione e la pietà di quel luogo presso i fedeli. A Třeboň sotto il sarcofago, in cui è stato posto il corpo di sant'Agostino, c'è una sorgente d'acqua, denominata fons sancti Augustini, dove i pellegrini dissetano e si asciugano il viso dopo il lungo cammino. Qui non troviamo una fedele riproduzione della tomba del santo, dato che alla fine del XIV secolo nella chiesa pavese venne costruita un'arca di dimensioni considerevoli, la cui parte superiore conserva in sculture uno dei più antichi cicli iconografici agostiniani. La scena è collegata all'episodio leggendario, descritto nella Legenda aurea, secondo cui Agostino apparve a numerosi pellegrini transalpini malati. L'incontro accadde intorno all'anno 920 vicino alla città di Cava, non lontano da Pavia, dove i pellegrini videro uscire dalla chiesa sant'Agostino, vestito con un abito episcopale che predicava loro di andare al monastero di San Pietro in Coelum aureum. Quando arrivarono lì videro la tomba di San Agostino e gridarono: "Sant'Agostino, aiutaci!" Arrivati alla tomba di sant'Agostino furono guariti.

 

Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli. Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida.

- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete.

Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose: Ed immediatamente disparve.

Essi, giunti a Pavia, andarono nella chiesa di S. Pietro e quando seppero che là era il corpo di S. Agostino, gridarono:

- Sant'Agostino, aiutateci! I cittadini ed i religiosi accorsero, attratti dalla novità della cosa, ed ecco che per la tensione dei nervi, incomincia a colar del sangue che forma un rivo dalla porta della chiesa al sepolcro del santo, ed i malati che si avvicinarono al sepolcro furono guariti, né rimase in essi traccia d'infermità, di modo che la fama del santo si sparse sempre più ed una folla di ammalati incominciò ad affluire alla chiesa, e chiunque veniva era guarito e lasciava doni in ringraziamento.

La quantità di questi voti fu tale che tutta la cappella di S. Agostino ne fu piena ed allora furono messi nel vestibolo, ma presto anche lì furono tanti che rendevano difficoltoso il passaggio, ed i religiosi furono costretti a farli portare altrove.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea