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CICLo AGOSTINIANo di Basilio Pacheco a Lima

Presiede la conferenza di Cartagine

Presiede la conferenza di Cartagine

 

 

BASILIO PACHECO

1744-1746

Monastero agostiniano degli Eremitani di Lima

 

Presiede la conferenza di Cartagine

 

 

 

La scena riprende quella analoga di Bolswert, ma ne modifica la scenografia e l'ambientazione. Pacheco traspone la scena in una sala peruviana. Le colonne sul fondo sono ornate di fogliame, mentre le pareti e il pavimento sono addobbati con ricchi tappeti alla moda locale. I visi, i costumi dei presenti richiamano gli indigeni. Agostino è seduto su una cattedra elevata, vestito da dottore, ha in mano un libro aperto. Davanti a lui un segretario prende nota di quanto dice. A sinistra dei donatisti hanno atteggiamenti negativi nei suoi confronti, mentre i vescovi alla sua destra danno il loro assenso.

 

411: Presiede la Conferenza di Cartagine

Nel giugno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzata a Cartagine una solenne conferenza. I portavoce dei Donatisti erano Petiliano di Costantina, Primiano di Cartagine ed Emerito di Cesarea, gli oratori cattolici Aurelio di Cartagine ed Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsole Marcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione.

 

Essi stessi per primi, inoltre, fecero quel che adesso rimproverano a noi per trarre in inganno i sempliciotti, dicendo che i cristiani non debbono chiedere alcun appoggio agli Imperatori cristiani contro i nemici di Cristo. Questo fatto i donatisti non hanno osato negarlo neppure nella conferenza che tenemmo insieme a Cartagine. Non solo, ma hanno perfino osato vantarsi che i loro predecessori intentarono un processo criminale contro Ceciliano, e per giunta hanno sparso la menzogna d'aver fatto condannare Ceciliano ... In qual modo poi nella stessa conferenza, essi fossero battuti su tutta la linea, lo affermano i verbali relativi.

AGOSTINO, Lettera 185, 2, 6 a Bonifacio de correctione Donatistarum