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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Basilio PachecoCICLo AGOSTINIANo di Basilio Pacheco a Lima
La nascita di Agostino
BASILIO PACHECO
1744-1746
Monastero agostiniano degli Eremitani di Lima
La nascita di Agostino
L'artista ha sovrapposto una concezione simbolica alla scena vera e propria della nascita. A sinistra la camera di Monica è ricostruita con dovizie di particolari in stile barocco spagnolo. Monica è seduta sul suo letto appoggiata al cuscino, è serena e una giovane serva la accudisce. Patrizio le è seduto accanto. Una scena similare si trova a Viterbo ad opera di Ganassini. A destra due nutrici si prendono cura di Agostino appena nato: stende una mano su una piccola chiesa, mentre con l'altra impugna una penna. Più in altro un'altra nascita e un'altra chiesa: è Pelagio contro cui si scatenerà la polemica di Agostino. Questa scena simbolica è unica nella iconografia.
Nacque il 13 novembre del 354, figlio, forse primogenito, d'un consigliere municipale e modesto proprietario di Tagaste nella Numidia, Patrizio e da Monica. Il giorno della nascita dato viene ricavato da testi agostiniani (Il De Beata Vita scritto a Cassiciaco). Se, come sembra, fu africano di razza oltre che di nascita, fu certamente romano di lingua, di cultura, di cuore.
Agostino nacque nella provincia d'Africa, nella città di Tagaste, da genitori dell'ordine dei curiali, di onesta condizione e cristiani.
POSSIDIO, Gesta Augustini 1, 1
E tuttavia consentimi di parlare davanti alla tua misericordia: sono terra e cenere, eppure consentimi di parlare - perché è alla tua misericordia che parlo, non a un uomo, che riderebbe di me. Anche tu forse ridi di me, ma se ti volgerai a guardarmi avrai pietà. Perché in fondo altro non voglio dire se non che io non so da dove son venuto - qui, in questa vita mortale dico, o morte vitale. Non lo so. E mi accolsero i conforti della tua compassione, per quanto ho appreso dai genitori della mia carne, che tu hai formato nel tempo da lui, in lei: non ne ho memoria, io. Mi accolsero dunque i conforti del latte umano: ma non erano mia madre o le mie balie a riempirsi da sé le poppe - eri tu che per mezzo loro nutrivi la mia infanzia secondo la regola che hai stabilito e le risorse che hai disposto sin nel fondo delle cose.
E anche per tua volontà era dato a me di non voler di più di quanto davi, e a quelle che mi nutrivano di voler dare a me ciò che tu davi loro: perché era nell'ordine delle cose il desiderio che avevano di darmi ciò che avevano in abbondanza da te. Era un bene per loro il bene che da loro traevo, e che non da loro, ma per loro mezzo era fatto. Perché da te vengono tutti i beni, Dio, dal mio Dio mi viene tutta intera la salute. E me ne sono accorto poi, quando hai cominciato a gridarmelo proprio attraverso queste tue elargizioni, interiori ed esterne. Sì, perché tutto quello che sapevo fare allora era succhiare e godermi in pace i piaceri o piangere dei fastidi della mia carne, niente altro.
Poi cominciai anche a sorridere, dapprima nel sonno, più tardi da sveglio. Così almeno mi dissero, e io ci credo, perché è quello che vediamo negli altri bambini: io di tutto questo non ho memoria.
AGOSTINO, Confessioni, 6, 7-8
Il tredici novembre ricorreva il mio compleanno.
AGOSTINO, De Beata Vita 1, 6
L'illustre dottore S. Agostino nacque in Africa, a Cartagine, da nobile famiglia, suo padre si chiamava Patrizio e sua madre Monica.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea