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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Basilio PachecoCICLo AGOSTINIANo di Basilio Pacheco a Lima
La morte di Monica a Ostia
BASILIO PACHECO
1744-1746
Monastero agostiniano degli Eremitani di Lima
La morte di Monica a Ostia
La spiegazione del quadro indica che è stata raffigurata la morte, ma pure l'estasi di Monica a Ostia. La scritta degli angeli lo ricorda: l'episodio invece si nota sulla sinistra, dalla finestra che apre sul mare si vede un edificio con una balconata dove si affacciano Agostino e Monica. L'intera scena è occupata principalmente dalla morte di Monica, che è distesa sul letto, con in mano un crocifisso. Tutt'intorno ci sono monaci eremitani che pregano e si disperano: Agostino è in piedi con un libro aperto dove legge Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison. Sancta Trinitas unus Deus Miserere nobis.
Volle poi tornare in Africa per rivederla con sua madre, ma essa morì piamente mentre egli era ad Ostia.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un nostro giovane concittadino. Era impiegato nell'amministrazione imperiale, e si era convertito a te prima di noi, aveva ricevuto il battesimo e lasciato il servizio nel mondo per dedicarsi al tuo. Vivevamo insieme e avremmo abitato insieme anche in futuro, questo era il nostro solenne impegno. Eravamo in cerca di un luogo in cui potessimo renderci più utili vivendo al tuo servizio: insieme facevamo ritorno in Africa. Giunti vicino a Ostia, sul Tevere, mia madre morì.
AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17
Monica morì pochi giorni dopo questo colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "… Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".
Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"
AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27