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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

Agostino converte un donatista

Agostino converte un donatista

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

Agostino converte un donatista

 

 

 

Questo medaglione ci presenta una scena poco chiara nel suo significato. Hatge vi ha visto Simpliciano che consegna un libro ad Agostino: Rentsch l'apostolo Giacomo che incontra un pellegrino. La chiave dell'enigma può essere individuata dai due uccelli che volano fra i due personaggi. Si tratta di una colomba e di un gallo: per questo motivo è più probabile che la scena rappresenti Agostino che converte un donatista che ha in mano una Bibbia.

Agostino sostenne sempre, contrariamente ai donatisti, il simbolismo della Chiesa colomba e del primato di Pietro. Questa interpretazione poggia su alcuni passi del libro VII De baptismo che giustificano il simbolismo e la struttura della scena rappresentata.

 

 

Talvolta gli avveniva d'allontanarsi dal tema prescelto, ma diceva che era disposizione divina per salvare qualcuno, come avvenne in un caso in cui un manicheo fu convertito per una digressione che Agostino fece durante una predica, ed in cui dimostrò la falsità della dottrina manichea.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

16. 1. A Cartagine poi alcuni manichei, di quelli che chiamano eletti ed elette, furono sorpresi da Orso, procuratore della casa imperiale, ch'era di fede cattolica, e tradotti in chiesa da lui stesso, furono interrogati dai vescovi alla presenza degli stenografi.

16. 2. Fra i vescovi c'era anche Agostino di beata memoria, che più degli altri conosceva quella nefanda setta: perciò gli riuscì di mettere in luce i loro riprovevoli errori con citazioni tratte dai libri che i manichei hanno in uso, e così li indusse a confessare le loro bestemmie. Quegli atti ufficiali misero altresì in luce, per confessione di quelle donne, cosiddette elette, le pratiche indegne e turpi che essi secondo il loro perverso costume erano soliti commettere.

16. 3. Così lo zelo dei pastori procurò incremento al gregge del Signore e lo difese in maniera adeguata contro i ladri e i predoni.

16. 4. Agostino ebbe anche una pubblica disputa nella chiesa d'Ippona con un certo Felice, del numero di quelli che i manichei chiamano eletti, alla presenza del popolo e degli stenografi che trascrivevano ciò che veniva detto. Dopo il secondo o il terzo dibattito quel manicheo, vedendo confutati la vanità e l'errore della sua setta, si convertì alla nostra fede e passò alla nostra chiesa, come risulta anche dalla lettura degli atti.

POSSIDIO, Vita Augustini  16, 1-4