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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

L'episodio del tolle lege nel giardino di Milano

L'episodio del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

 

Tolle et Lege

 

 

Agostino è seduto al centro sotto un albero. Ha un aspetto giovanile, un abito laico e la testa non porta l'aureola. Alla sua sinistra si leva un fico che si incurva sopra la sua testa. Le due mani sono levate come in un gesto di preghiera: le destra è tesa verso un libro che cade dal cielo, accompagnato da una scritta dove si legge TOLLE, LEGE, TOLLE, LEGE.

L'artista ha dipinto qui l'istante essenziale della conversione: il momento della decisione finale, accompagnata dalla rivelazione della Parola divina. Questa scena ha un solo personaggio ma è una delle più raccolte di tutta la vetrata. E' anche il primo esempio conosciuto dell'episodio del Tolle, lege, che avrà una fortuna costante nell'iconografia posteriore.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29