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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

Agostino e i suoi monaci

Agostino e i suoi monaci

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e i suoi frati

 

 

 

Il soggetto della scena è chiaramente indicato dalla scritta che si sviluppa sopra la testa dei tre personaggi: Agostino, vestito da monaco, è seduto su una panca e si gira verso destra per accogliere due monaci. Il primo alza la mano destra per salutare, mentre con l'altra tiene in mano un libro. La scritta, che Agostino tiene con la mano sinistra alzata, recita: AVGUSTINVS ET FRATRES SVIS.

Si tratta di una scena che pennella la vita di comunità monastica al suo arrivo in Africa. Agostino e i suoi monaci sono una scena frequente nei cicli iconografici. Henri de Friemar, storiografo agostiniano del Trecento, sosteneva (nel suo De origine et progressu Ordinis fratrum Eremitarum sancti Augustini) che Agostino avesse avuto una esperienza monacale a Centumcellae.

 

 

11. 1. Progredendo intanto l'insegnamento divino, coloro che nel monastero servivano a Dio sotto la guida del santo Agostino e insieme con lui, cominciarono ad essere ordinati preti della chiesa di Ippona.

11. 2. Così di giorno in giorno s'imponeva e diventava più evidente la verità della predicazione della chiesa cattolica, e così anche il modo di vita dei santi servi di Dio, la loro continenza e assoluta povertà: perciò dal monastero che quel grande uomo aveva fondato e fatto prosperare con gran desiderio (varie comunità) cominciarono a chiedere e ricevere vescovi e chierici, sì che allora prima ebbe inizio e poi si affermò la pace e l'unità della chiesa.

11. 3. Infatti circa dieci uomini santi e venerabili, continenti e dotti, che io stesso ho conosciuto, il beato Agostino, richiesto, dette a diverse chiese, alcune anche molto importanti.

11. 4. D'altra parte costoro, che dal loro santo modo di vita venivano a chiese di Dio diffuse in vari luoghi, si dettero ad istituire monasteri, e poiché cresceva lo zelo per l'edificazione della parola di Dio, preparavano a ricevere il sacerdozio fratelli, che furono messi a capo di altre chiese.

11. 5. Pertanto progrediva per mezzo di molti e in molti la dottrina di fede salutare, di speranza e di carità insegnata nella chiesa, non solo in tutte le parti d'Africa ma anche nelle regioni d'oltremare: infatti con la pubblicazione di libri, tradotti anche in greco, grazie a quel solo uomo, con l'aiuto di Dio, tutto il complesso della dottrina cristiana venne a conoscenza di molti.

11. 6. Allora - com'è scritto - il peccatore a veder questo s'adirava, digrignava i denti e si struggeva (Sal. 111, 10); invece i tuoi servi - secondo quanto sta scritto - erano in pace con quelli che odiavano la pace e quando parlavano erano combattuti da quelli senza motivo (Sal. 119, 7).

POSSIDIO, Gesta Augustini 11, 1-6