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L'africa romana: Ippona

Resti di età romana nei pressi delle basiliche cristiane di Ippona

Resti di età romana nei pressi delle basiliche cristiane

 

 

COUR EL-JOUHALA

 

 

 

Lungo circa 60 m, alto da 5 a 6 m, costruito in pietre enormi di varia grandezza, questo muro è orientato da est a ovest, poi si biforca nella sua parte più arcaica verso nord. A protezione della strada di Guelma e addossato alla collina di Garn-El-Ghofrane, questo muro, la cui profondità è sei metri sotto il livello attuale del terreno e la cui sommità coincide pressappoco con il suolo di ciò che resta delle ville costruite all’inizio del primo millennio, è completamente diverso dalle rovine che lo circondano, anche se vi si distinguono due mura diverse per la natura delle pietre che le compongono.

Quella settentrionale è costruita con dei blocchi in granito o scistosi, tagliati regolarmente a 3 o 4 m di lunghezza e pesanti ciascuno parecchie tonnellate. Larghi circa un metro, con una altezza variabile fra 40 e 60 cm, sono stati posizionati l’uno sull’altro, formando una gigantesca chiave alla cui sommità si notano diversi pezzi squadrati, che lasciano supporre che questa muraglia era sormontata da altre opere, forse luoghi di sorveglianza.

Quella orientale, che ha la forma di un edificio rettangolare, dove l’unità architettonica è attestata da un motivo molto caratteristico di pietre da taglio in stile bossage, ha una facciata di circa 15 m. Di natura calcarea cristallina, lunghe poco meno di 4 m, simili a piramidi egiziane, internamente incastrate le une con le altre, queste enormi pietre quando sono lavate dalla pioggia danno l’impressione dell’onice. Tre di esse recano scolpite delle foglie di loto. Una quarta conserva un pannello che rappresenta una pantomima verso i Numidi che è attribuita ai romani del basso impero. Di fronte al lato nord, la muraglia presenta una scanalatura come se in origine fosse esistito un fossato.

Vi si scende grazie a una scala, composta da due serie di gradini separati da un piano inclinato. In fondo a questa scanalatura, dove sono stati scoperti mosaici, capitelli, si può ammirare da vicino la facciata la cui parte inferiore è stata costruita con dei blocchi di valore decorativo più curato. Alcuni hanno preteso di individuare in questo complesso di muri una necropoli o un tempio; altri i sotterranei di una fortezza fenicia o ancora una specie di diga per arginare le onde del Mediterraneo. Una campagna di scavi condotta nel 1969 ha fornito qualche utile informazione.

Sembra che i muri siano i resti di una antica mura di cinta di Ippona costruita dagli Aguellidi nel II secolo a. C., durante l’età di Massinissa o dei suoi discendenti. Le leggende locali ricordano che il muro custodirebbe un grande tesoro, quello che Massinissa vi avrebbe nascosto dopo la sua disfatta contro Syphax: anfore colme d’oro e di pietre preziose.