Percorso : HOME > Africa agostiniana > Ippona

L'africa romana: Ippona

Stampa di Delamare che descrive la città di Ippona nel 1840

Stampa di Delamare che descrive la città di Ippona nel 1840

 

 

ETIMOLOGIA DI IPPONA:

BONE, BOUNA o ANNABA

 

 

 

La maggior parte dei cittadini della città non la chiama Annaba, ma preferisce chiamarla col suo vecchio e tradizionale nome: Bouna. Per i vecchi abitanti di questa città Annaba rappresenta nient'altro che il nome del popoloso quartiere che si estende a est di piazza 19 agosto 1956, sulla collina detta di El Aanneb il cui promontorio domina il mare. Per i vecchi abitanti di Ippona tutta la regione che va da Allélik fino a capo Garde, tutti i quartieri e gli agglomerati di case hanno un unico nome: Bouna. Anche gli storici e i geografi arabi, come Ibnou Khaldoun, El Bekri, Leone l'Africano (El Hassan Ben Mohammed El Fassi El Ouaz-Zan), Ibnou Battuta, El Idrissi e Ibnou Haoukel hanno sempre usato il vocabolo di Bouna e raramente quello di Annaba.

Numerosi studiosi di etimologia hanno studiato l'origine di questo nome, fornendo diverse soluzioni. Alcuni sostengono che l'origine del termine Hibouna deriva dal primitivo Ippona e significa golfo, baia. Altri studiosi, di cultura magrebina, propendono piuttosto per la semplice trasposizione delle parole Hi-Bou-Na che indicano in lingua fenicio-punica l'importanza agricola e commerciale del luogo oltre alla natura degli scambi.

Stele di età punica con due personaggi (marito e moglie)

Stele di età punica con due personaggi

L'associazione di tre sillabe in una sola parola Hi (bovini) bou (abbondanza) e na (souk) originerebbe Hibouna. Lo storiografo Athmane El Kaâk cita come esempi Barcellona, Barbona, Mazzouna, i cui nomi designano rispettivamente il souk dei metalli (argento e rame) e della ceramica. Il vocabolo Hibouna assunse diverse denominazioni in relazione alle successive dominazioni romana, vandala, bizantina e araba: troviamo Ubbon, Ippo, Ippona fino a Bouna, dove permane la radice originaria. Anche i francesi mantennero il termine chiamando la città con il nome di Bône. Bouna significa dunque souk dell'abbondanza, a motivo del considerevole numero di bovini che si incontrano nella regione. Questo vocabolo che è sopravvissuto per 25 secoli, fu definitivamente eliminato da una deliberazione del Consiglio Comunale nel 1963, che intendeva così fare tabula rasa della storia della presenza coloniale dei francesi.

 

La regione a ovest di Ippona, lungo la strada che porta a Skikda, Costantina e Algeri, offre alla vista due tipi contrastanti di paesaggi: dapprima si presenta una lunga e fertile vallata di olivi ed eucalipti delimitata a nord dall'Edough, successivamente, oltre questa piana detta Kharéza, si estende una vasta e monotona zona, povera e brulla. Le risorse minerarie della regione di Ippona sono importanti quanto le ricchezze agricole. Giacimenti vari sono noti nei dintorni di Ippona: piombo e ferro a Aïn-Barbar; arsenico a Bou-Hamra; marmo a Ras-El-Hamra; petrolio a Djebel-Foi; caolino a Djebel Debbagh; fosfato a Kouif e antimonio a Hamman-N'Baïl.

Ippona è la porta orientale dell'Algeria con il suo porto commerciale e il suo aeroporto e si trova a 100 Km dalla frontiera tunisina. Numerose strade ed autostrade convergono e si dipartono dalla città verso Algeri, Tunisi, Souk-Ahras, Guelma.