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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Viterbo > GanassiniCICLo AGOSTINIANo di Marzio Ganassini a Viterbo
La famiglia agostiniana
MARZIO GANASSINI
1610
Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo
La Famiglia agostiniana
La scena vuole esprimere la diffusione della Regola agostiniana nel '600, l'età del massimo splendore. Una grande folla di monaci e persone si affollano attorno al padre Agostino nel dipinto con i loro costumi pittoreschi che li distinguono nel loro aspetto esteriore. Nel quadro sinottico generale troviamo nell'ordine: gli Eremitani di s. Agostino, i Canonici Scalzi, i Canonici Regolari, i Canonici di S. Maria di Frisia, i Canonici di S. Lunone in Gallia, i Canonici di S. Rufo in Gallia, i Canonici Premostratensi, i Canonici di S. Salvatore Descope, i Canonici di S. Spirito, i Canonici Secolari di S. Giorgio, l'Ordine Trinitario, l'Ordine di S. Ambrogio, l'Ordine dei Frati predicatori, l'Ordine dei Cruciferi, l'Ordine di S. Maria Serviti, l'Ordine di S. Brigida, l'Ordine di S. Paolo Eremita, l'Ordine di S. Antonio abate, l'Ordine dei Gesuati, l'Ordine di Vita Comune, l'Ordine di S. Gerolamo, gli Eremiti di san Gerolamo, l'Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni, l'Ordine dei Cavalieri di S. Lazzaro, l'Ordine dei Cavalieri di S. Giacomo, l'Ordine dei Cavalieri di S. Maria, l'Ordine dei Cavalieri Teutonici.
Dopo la promulgazione della Bolla "INCUMBIT NOBIS" di Innocenzo IV del 16 dicembre 1243 in cui si sanciva una prima Piccola Unione delle Comunità eremitiche di Tuscia, il 9 aprile del 1256 papa Alessandro IV con la bolla "Licet Ecclesiae catholicae" sancì l'unione di cinque congregazioni eremitiche, "alcune delle quali - diceva il papa - si chiamano dell'Ordine di S. Guglielmo, altre dell'Ordine di S. Agostino, altre di Frate Giovanni Bono, altre di Favale e altre, infine, di Brettino."
Tale unione dava vita a una nuova famiglia religiosa che avrebbe dovuto organizzarsi e svolgere la stessa attività apostolica, come i primi due Ordini mendicanti, il domenicano e il francescano: essa si sarebbe chiamata "Ordine dei frati eremiti di S. Agostino".
Questa unione, realizzata nel convento romano di S. Maria del Popolo, nel marzo 1256, era una conseguenza del programma di riforma iniziato nel 1215 da papa Innocenzo III, un programma che cercava di estinguere quei gruppi di predicatori, che agivano indipendentemente dalla Chiesa e a volte contro di essa, ponendo fine alla confusione fra pratica e vita religiosa.
Tale programma mirava anche a valorizzare la vita comune, la povertà evangelica e l'apostolato dei predicatori e degli eremiti attraverso un più vigile intervento da parte dell'autorità della chiesa. Promotore della "Grande Unione" agostiniana fu il cardinale Riccardo Annibaldi, nipote di Alessandro IV.
Escludendo i conventi dei frati del Sacco e i pochi conventi dei "Poveri cattolici", quanti conventi diedero nel 1256 le quattro congregazioni citate nella bolla papale che istituiva l'Ordine agostiniano vero e proprio? Si possono addurre purtroppo solo dati approssimativi.
E' molto probabile, che nonostante la loro separazione, gli eremiti di S. Guglielmo da Malavalle abbiano dato agli agostiniani una ventina di conventi, tra quelli che avevano in Germania e in Ungheria: dei conventi tedeschi consta che fossero tredici, non si conosce il numero degli ungheresi, ma si può supporre che non fossero pochi, perché costituirono la base della provincia agostiniana di quella nazione.
Degli eremiti di Toscana, dei Giamboniti e dei Brittinesi sono note 77 case o eremitaggi per i primi, 26 dei secondi e 45 degli ultimi, tutti in Italia. I conventi transalpini di queste tre Congregazioni erano: 2 in Austria, 16 in Germania, 2 in Svizzera, 6 in Belgio, 12 in Francia, 4 in Spagna, 3 in Portogallo e 9 in Inghilterra. La loro data di fondazione tuttavia non può essere fissata con certezza prima del 1256.
In ogni caso si può dire che nel 1256 nell'anno della Grande Unione Agostiniana, il neocostituito Ordine Agostiniano poteva contare almeno su 150 conventi sparsi in tutta Europa e principalmente in Italia.