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CICLo AGOSTINIANo di Marzio Ganassini a Viterbo

Affreschi di Ganassini nel chiostro della chiesa della SS. Trinità: Giovanni XXII in sogno decide di affidare il corpo agli Eremitani

Giovanni XXII in sogno decide di affidare il corpo agli Eremitani

 

 

MARZIO GANASSINI

1610

Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo

 

Giovanni XXII in sogno decide di affidare il corpo agli Eremitani

 

 

 

L'iscrizione in margine al dipinto riporta: pontificem monet in somnis his vocibus utens diversos revoca fratres pastore sub uno. Ganassini prosegue nella sua storia celebrando gli eremitani agostiniani e il loro desiderio non solo di sentirsi figli spirituali di Agostino, ma pure anche custodi del suo corpo. A Pavia vi arrivarono nel 1327 su invito papale: la scena descrive l'episodio miracoloso che convinse Giovanni XXII ad affidare la custodia del corpo agli Eremitani. In alto a sinistra il papa dorme in un letto a baldacchino: a destra appare Agostino in una nube di luci che lo invita alla decisione. In primo piano a destra alcuni soldati sono in piedi vicino a un tavolo, mentre un cane scodinzola ai loro piedi. La scena è semplice e predilige il simbolismo a una rappresentazione realistica.

 

L'episodio è leggendario e deriva dalla necessità dei monaci di avere un credito storico di antica data per giustificare la custodia del corpo di Agostino al loro Ordine piuttosto che a un altro. Il papa Giovanni XXII, rispondendo alla richiesta dei monaci agostiniani eremitani, avrebbe dichiarato: Dignum estimamus ut pater filiis caput suis membri magister suis discipulis dux suis militibus commendatur. In tal modo sancisce e accoglie la richiesta dei monaci.

Giovanni XXII fu un Papa molto anziano essendo stato eletto all'età di 67 anni. Il suo pontificato è uno dei più negativamente descritti dagli storici di ogni tempo; basti pensare che Dante che è morto 13 anni prima di lui (1321) già lo colloca all'inferno (e lo ricorda nel 130° verso del XVIII del Paradiso: "Ma tu che sol per cancellare scrivi..."). Aveva un'idea della Chiesa come un'istituzione che doveva essere per sua natura ricca per dimostrare lo splendore della Fede.