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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Viterbo > GanassiniCICLo AGOSTINIANo di Marzio Ganassini a Viterbo
Disputa con Fortunato
MARZIO GANASSINI
1610
Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo
Disputa con Fortunato
L'iscrizione in margine al dipinto riporta: cum Fortunato Manichei dogma sequente disputat et tandem docta ratione repellit. La scena si svolge in un'ampia camera dove stanno seduti i disputanti. In realtà è Agostino, vestito con il saio nero dei monaci, che parla e sembra dimostrare le sue argomentazioni con ampi gesti delle braccia e della mani. Sta seduto sulla sinistra, in cattedra, e ha di fronte, su una panca, due persone che portano un cappello in testa. Probabilmente si tratta di due eretici, tra cui Fortunato. Altre due sono in piedi e sembra che vogliano ribattere alle parole del santo. Sullo sfondo una ampia balconata a colonnine apre uno squarcio nella camera e permette di vedere l'azzurro del cielo.
Al suo ritorno in Africa Agostino scopre a Ippona un presbitero manicheo, un certo Fortunato, e forse anche per dimostrare al popolo le sue doti di oratore lo invita a una discussione pubblica, in cui ha facilmente ragione dell'avversario.
E' notevole vedere per la prima volta Agostino valersi contro i manichei dell'argomento di cui nelle Confessioni egli dice che, usato da Nebridio, lo aveva scosso fin da quando era a Cartagine. Certo è che Fortunato, vinto anche dall'abilità di Agostino, che non poteva dimenticare di essere stato per anni un retore, vi fece una meschina figura e poco tempo dopo abbandonò la città. La disputa ebbe luogo nelle terme di Soffio il 28 e il 29 agosto del 392.
In quel tempo ad Ippona la peste dei manichei aveva infettato e contagiato molti cittadini e stranieri, sviati e tratti in errore da un prete della setta, di nome Forcheo ... Fortunato aveva già conosciuto a Cartagine Agostino quando questo era ansioso di entrare in discussione con lui. Tuttavia fu costretto a venire a discussione con lui. S'incontrarono nel giorno e nel luogo stabilito dove si erano radunati molti che erano interessati alla questione e gran folla di curiosi: gli stenografi aprirono le tavolette e cominciò la discussione nel primo giorno per concludersi nel successivo. In essa Fortunato non fu in grado di confutare la posizione cattolica ... Fortunato, pieno di vergogna successivamente partì da Ippona e non vi fece più ritorno.
POSSIDIO, Gesta Augustini 6, 1-8
Il quinto giorno prima delle calende di settembre, sotto il consolato degli illustrissimi Arcadio Augusto, console per la seconda volta, e Rufino, nella città di Ippona, ai bagni di Sossio, ebbe luogo, in presenza del popolo, la disputa contro Fortunato, prete manicheo.
Agostino scrisse molte opere contro l'eresia manichea:
De moribus Ecclesiae catholicae et de moribus Manichaeorum o " I costumi della Chiesa e i costumi dei Manichei", scritto a Roma nel 368;
"De duabus animabus contra Manichaeos" o "Le due anime contro i Manichei", scritto prima del 392;
Acta seu disputatio contra Fortunatum manichaeum o "Atti della disputa contro il manicheo Fortunato", del 392;
Contra Felicem manichaeum o "Contro il manicheo Felice", del 404
De libero arbitrio o "Il libero arbitrio", opera importante per la trattazione dell'origine del male;
Contra Adimantum manichaei discipulum o "Contro Adimanto, discepolo manicheo";
Contra epistolam Manichaei quam vocant Fundamenti o "Contro la lettera di Mani che chiamano della Fondazione";
Contra Faustum manichaeum o "Contro il manicheo Fausto";
Contra Secundinum manichaeum o "Contro il manicheo Secondino";
De Genesi contra Manichaeos o "La Genesi contro i Manichei";
De natura boni contra Manichaeos o "La Natura del bene contro i Manichei".