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CICLo AGOSTINIANo di Marzio Ganassini a Viterbo

Affreschi di Ganassini nel chiostro della chiesa della SS. Trinità: Consacrazione a vescovo

Megalio lo consacra vescovo

 

 

MARZIO GANASSINI

1610

Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo

 

Consacrazione a vescovo

 

 

 

L'iscrizione in margine al dipinto riporta: Hipponensis fuit antistes pater ipse creatus Valerio mortalis aduch cum vita maneret. L'episodio descrive la consacrazione a vescovo di Agostino. Il santo è in ginocchio dinanzi a un vescovo, forse Megalio, mentre altri due sono in piedi con i paramenti vescovili che coprono il saio nero dei frati agostiniani. Uno di loro sta per mettere la mitra in testa ad Agostino, consacrandolo vescovo. Assistono alla consacrazione dei frati agostiniani con il loro caratteristico saio nero. La scena si svolge all'interno di una chiesa, la cui architettura è limitata dalla dinamicità delle figure della composizione. In fondo si riesce a osservare un altare con il crocefisso, elemento simbolico che ricorda il grande amore di Agostino per il Cristo.

 

395: Agostino consacrato vescovo della città di Ippona in aiuto del vecchio vescovo Valerio

 

Il beato Valerio, vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e dell'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino venisse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo assieme a lui ... Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona e a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse subito messa in atto.

POSSIDIO, Gesta Augustini 8, 1-3

 

Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.

PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano

 

Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.

AGOSTINO, Lettera 213, 4

 

Valerio incominciò a temere che Agostino fosse eletto vescovo di qualche altra chiesa, perciò rassegnò nelle mani del vescovo di Cartagine le sue dimissioni e propose Agostino per successore. Agostino non volle accettare, ma infine fu costretto a cedere e fu consacrato vescovo. Più tardi egli disse che non avrebbe dovuto ricevere la consacrazione episcopale per mano del suo predecessore perchè la cosa era proibita da un concilio, ma egli conobbe la proibizione solo dopo essere stato consacrato e non volle che si facesse con altri una cosa che a lui era tanto dispiaciuta.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea