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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Viterbo > GanassiniCICLo AGOSTINIANo di Marzio Ganassini a Viterbo
Particolare di Agostino insegna a Milano
MARZIO GANASSINI
1610
Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo
Agostino insegna a Milano
L'iscrizione in margine al dipinto riporta: Audit rhetoricam dum plurima turba legentem eloquii manans flumen ab ore stupet. La scena proposta da Ganassini è maestosa e gigantesca, con architetture larghe che danno un senso di profondità notevole. Una balconata sulla destra offre uno squarcio di cielo: Agostino è in atto di insegnare in mezzo a un folto gruppo di persone che lo ascolta e nello stesso tempo discute. Agostino ha un cappello in testa e alza le braccia per gesticolare, quasi ad accompagnare la foga del suo ragionamento e delle spiegazioni che cerca di proporre. Un cagnolino sta ai suoi piedi, figura forse morale nella struttura del disegno a indicare il fedele discepolo. L'insegnamento della retorica fu la principale attività di Agostino a Milano.
Perciò quando il prefetto di Roma ricevette da Milano la richiesta per quella città di un maestro di retorica, con l'offerta anche del viaggio sulle vetture di Stato, proprio io brigai ... perchè Simmaco m'inviasse a Milano.
AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23
Esistono numerose rappresentazioni che riproducono Agostino in atto di insegnare. Dai testi agostiniani sappiamo che insegnò a Tagaste, quindi a Cartagine, poi si trasferì a Roma e infine, su mandato di Simmaco raggiunse Milano, dove insegnò presso la Scuola della Corte imperiale.
In alcune rappresentazioni non è facile distinguere l'intenzione del pittore, quale cioè delle sue sedi di insegnamento abbia voluto rappresentare.