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Madonna del Buon Consiglio a Fossano Jonico
L'ORDINE AGOSTINIANO E LA DEVOZIONE ALLA MADONNA
di Agostino Giacomini O.S.A.
tratto da Sanctus Augustinus vitae spiritualis magister, Settimana internazionale di Spiritualità Agostiniana, Roma 1956
MADONNA DEL BUON CONSIGLIO
Circa l'origine della devozione alla Madonna del Buon Consiglio ci avverte una pia tradizione che la veneranda Immagine di Lei venne prodigiosamente trasferita da Scutari, in Albania, a Genazzano, nel Lazio: avvenimento, questo, già sostanzialmente predetto dalla terziaria agostiniana B. Petruccia, che attendeva a restaurare la chiesa del nostro Ordine nella stessa Genazzano e, non potendo compir l'opera per mancanza di mezzi, assicurava che la Vergine portentosamente ci avrebbe pensato Lei stessa. Qualunque cosa si voglia pensare di questa tradizione, fortemente radicata nel popolo albanese e in quello del Lazio, dal punto di vista storico è certo che, come scrive Ambrogio da Cori (provinciale romano al tempo dell'apparizione e poi generale dell'Ordine), il 25 aprile 1467 "quaedam imago B. Virginis in pariete dictae ecclesiae (la chiesa che la B. Petruccia stava restaurando) miraculose apparuit" (ANALECTA AUGUSTINIANA, XX (1945-46), p. 8s)
Subito fu un accorrere di genti vicine e lontane a venerare la bella e soave Immagine e le grazie celesti piovvero su i devoti della Vergine, i quali la chiamarono S. Maria del Buon Consiglio (dal titolo antico della chiesa che la B. Petruccia contribuì a restaurare) o S. Maria del Paradiso (attesa la sua grande bellezza) o S. Maria di Piazza (dato il luogo dove la chiesa sorgeva) o S. Maria di Genazzano (dal nome del paese che per essa venne celebre in tutto il mondo): ma il primo titolo prevalse presto su tutti gli altri. Gli entusiasmi dei primi tempi non furono passeggeri: lungo i secoli la devozione alla Vergine del Buon Consiglio non ha avuto mai interruzioni, anzi si è sempre più sviluppata non solo in Italia, ma anche all'estero, specialmente in questi ultimi cent'anni. Sia i superiori dell'Ordine e i singoli religiosi, sia la stessa S. Sede hanno fatto a gara per incrementarla. I Papi Urbano VIII e Pio IX personalmente vennero a venerare la prodigiosa Immagine a Genazzano e diversi altri ne arricchirono il santuario di privilegi e indulgenze.
Il 17 novembre 1682 il Capitolo di S. Pietro la redimì della corona d'oro. Benedetto XIV, devotissimo della Madonna dei Buon Consiglio, ne eresse la Pia Unione per individui dell'uno e dell'altro sesso, colmandola di indulgenze, e Pio XI la sollevò a Primaria, il 29 gennaio 1924, concedendo al Generale dell'Ordine la facoltà di erigerne altre simili dovunque e di aggregarle a quella di Genazzano. La Pia Unione è oggi moltissimo diffusa. Connesso con la Pia Unione è lo Scapolare della Madonna del Buon Consiglio, istituito il 21 dicembre 1892 da Leone XIII, di Lei devotissimo, e dotato di ricche indulgenze.
Lo stesso Papa elevò il Santuario alla dignità di Basilica minore il 7 marzo 1903, e poi, il 22 aprile dello stesso anno, stabilì che nelle Litanie Lauretane, dopo l'invocazione "Mater admirabilis", si ponesse "Mater boni consilii". Ufficio e Messa speciale in onore della Madonna del Buon Consiglio furono approvati, per il santuario genazzanese, dalla S. Sede il 18 dicembre 1779 e fissati al 25 aprile. Dietro poi preghiera del generale agostiniano Francesco Saverio Vazquez, molto devoto di Maria, vennero estesi, il 27 febbraio 1781, a tutto l'Ordine e fissati al 26 aprile. Un nuovo ufficio la S. Sede approvò per l'Ordine il 18 dicembre 1884 e più tardi S. Pio X riformò ufficio e messa come li abbiamo oggi.
L'Ordine, specialmente in questi ultimi cent'anni, ha dedicato un buon numero di chiese e conventi alla Madre del Buon Consiglio, come anche ne hanno il titolo le province nostre di Chicago e Australia e la Vice provincia di Filadelfia. Così anche Lei è protettrice della città e diocesi australiana di Sandhurst, del Sodalizio di S. Pietro Claver, dell'Unione delle Donne cattoliche Americane, forte di 9 milioni di aderenti (ACTA OESA, II (1957), p. 186), ecc. Gli Agostiniani, che hanno scritto su la Madonna del Buon Consiglio, sono più di una cinquantina: benemerito, tra essi, Mons. Agostino Felice Addeo (+1957), che ne pubblicò una importante raccolta di documenti (Costituiscono la prima parte del vol. XX di Analecta Augustiniana da p. 1 a 140). E non vogliamo tacere dei numerosi bollettini di devozione che, in diversi luoghi, i nostri danno alla luce sull'argomento in parola.