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L'ORDINE AGOSTINIANO E LA DEVOZIONE ALLA MADONNA

Madonna della Grazia, affresco, probabilmente della scuola senese del tardo Trecento, tra le opere più preziose conservate nel Duomo di Caserta Vecchia.

Madonna della Grazia: Duomo di Caserta

 

 

L'ORDINE AGOSTINIANO E LA DEVOZIONE ALLA MADONNA

di Agostino Giacomini O.S.A.

 

tratto da Sanctus Augustinus vitae spiritualis magister, Settimana internazionale di Spiritualità Agostiniana, Roma 1956

 

 

 

MADONNA DELLA GRAZIA

 

Antico è nella Chiesa e nell'Ordine il culto alla Madonna della Grazia. Il cap. gen. d'Orvieto del 1284 parla del "Benedicta Tu" o "Vigiliae B. M. Virginis", in onore della Madonna delle Grazie (ANALECTA AUGUSTINIANA, II (1907-08), p. 252: "Diffinimus quod omnis sero post Completorium dicant fratres vigilias B. Virginis, sicut hactenus factum est"). Il "Benedicta Tu" è detto così dalle parole con cui incomincia l'antifona, seguita da tre salmi e tre lezioni, attribuite al S. P. Agostino, con due responsori, in uno dei quali si apostrofa la Vergine con la frase "Tu gratia mater", come appare anche fin dal s. XIII nell'Ordinario del B. Clemente da S. Elpidio (+1291).

Quest'Ordinario, benché la prima volta stampato a Venezia con le Costituzioni nel 1508, era tuttavia in vigore nell'Ordine sin dalla seconda metà del s. XIII (CONSTITUTIONES OESA, Venezia 1508, p. 56). Il "Benedicta Tu" era chiamato anche "Vigiliae B. M. Virginis", perché si diceva di sera. Non era esclusivo però degli Agostiniani; i quali tuttavia, almeno per un certo periodo di tempo, vollero sostenere che le tre stupende lezioni fossero del S. P. Agostino.

Si noti che alle volte si recitava e alle volte si cantava e che si diceva ogni sera dopo Compieta, purchè l'ufficio del giorno corrente o del seguente non fosse doppio e non ci fosse dentro un'Ottava (ANALECTA AUGUSTINIANA, VIII (1919-20), p. 135) e purché si recitasse anche l'Officium parvum B. M.Virginis, del quale abbiamo trattato più sopra. Il cap. gen. del 1308 avverte che al venerdì si deve cantare, mentre negli altri giorni no. Nei capitoli generali del 1371, 1374, 1377, 1385 e 1388 si ordina di esprimere al principio delle lezioni il nome del S. P. Agostino, adottando la formula "Sermo S. Augustini".

Il cap. gen. del 1570 sottolinea che il "Benedicta Tu" si recita "antiquorum Patrum instituto"; mentre quello del 1661, premesso che "Sermones S. P. Augustini de Beatissima Virgine magnam Deo gloriam et populo conferunt devotionem", stabilisce che nei venerdì d'Avvento e di Quaresima lo si canti anche se l'ufficio sia doppio. Altri capitoli generali ritornano su l'argomento, come pure ne parlano tutte le edizioni delle Costituzioni. Quelle di oggi dicono: "Singulis sextiis feriis, quibus tum praecedens tum subsequens officium non erit ritus duplicis, exceptis diebus infra Octavas, cantetur vel recitetur in choro ad honorem Beatae Virginis de Gratia "Benedicta Tu", cum psalmis et lectionibus, ut in Breviario Ordinis" (CONSTITUTIONES OESA, Roma 1926, p. 34). In onore della Madonna delle Grazie il cap. gen. del 1377 comanda: "Idem diffinimus quod per totum Ordinem, post 'Mernento salutis auctor', dicatur iste versus "Maria mater gratiae"; e ciò viene ribadito nel 1385 e nel 1388 (ANALECTA AUGUSTINIANA, V (1913-14), pp. 34, 52, 76). E' pure in onore della Madonna delle Grazie la strofa "Ave, Regina caelorum, Mater regis angelorum", con il versetto e la orazione: appaiono già nell'Ordinario del B. Clemente da S. EIpidio.

Nel cap. gen. del 1575 si legge: "Quod nullo unquam tempore in ecclesiis nostri Ordinis, post Missam maiorem, antiphonam illam 'Ave Regina caelorum, Mater regis angelorum' decantari praetermittatur, praeterquam in solemnibus diebus". Così, più o meno, si stabilisce in altri capitoli generali e nelle diverse edizioni delle Costituzioni. Le ultime prescrivono: "Quotidie post Missam conventualem, nisi subsequantur horae, vel post Nonam recitetur aut cantetur in choro antiphona 'Ave Regina caelorum, cum versiculo et oratione, ut in fine Missalis vel Breviarii Ordinis hebetur" (CONSTITUTIONES OESA, Roma 1926, p. 34). E nel breviario si avverte espressamente che si recita in onore della Madonna delle Grazie. Messa e Ufficio a sé della Vergine delle Grazie l'Ordine li ottenne dalla S. Sede, dietro preghiera del Ven. Giuseppe Bartolomeo Menochio, il 2 settembre 1806 (ANALECTA AUGUSTINIANA, XVI (1937-38), p. 407s).

La festa è oggi fissa al primo giorno di giugno. Tra chiese e conventi nostri circa una settantina almeno ho potuto rintracciarne dedicati alla Madonna delle Grazie. Abbiamo avuto anche, sotto tale titolo, dei celebri santuari. Nell'Ordine il culto alla Madonna delle Grazie si è sviluppato specialmente in alta e bassa Italia, in Portogallo e nelle Indie Orientali, nella regione Valentina in Spagna, in Colombia e nel Cile. Anzi, le Province agostiniane di queste due ultime nazioni l'hanno per titolare.