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LA VITA DI SANT'AGOSTINO: gli studi a Cartagine

La collina di Byrsa a Cartagine

La collina di Byrsa a Cartagine

 

 

Gli studi a Cartagine

 

 

 

Dopo il 370, fortunatamente, riprende gli studi. Romaniano, facoltoso amico di Patrizio, gli fornisce i mezzi per continuare gli studi a Cartagine, affascinante città dell'Africa romana. La gente qui vuol godere, divertirsi; Agostino è tratto nel pieno di questo vita.

È preso anche da uno sfrenato interesse per gli spettacoli teatrali, provando gioia indescrivibile nel sentirsi coinvolto nelle scene di amori traditi, unioni spezzate, sospiri della sensualità insoddisfatta. Continua però con assiduo impegno a frequentare la scuola di retorica: intende diventare o un buon avvocato, o un maestro di grido.

L'anno dopo il suo arrivo a Cartagine, conosce una ragazza e subito se ne innamora, anche perchè è ciecamente corrisposto. Per qualche tempo sono soltanto innamorati, poi se la porta in casa e convive con lei. È un'unione che rientra nei costumi della buona società, che la ritiene lecita ed onorata. Invece di immergersi nel vizio impuro, Agostino sceglie un amore cui resta fedele per quattordici anni.

Nel 372 gli muore il padre, ormai convertito alla fede cristiana e battezzato per le preghiere di Monica, che resta vedova a quarant'anni. D'altra parte la ragazza con cui convive gli dona un fiore di bimbo, che egli ama di infinito tenero amore. A Cartagine Romaniano è accanto ad Agostino, per confortarlo ed aiutarlo ad affrontare la nuova situazione familiare. La piccola famiglia non deve soffrire molto, anche perchè Monica da Tagaste manda i suoi piccoli risparmi e vive nella speranza che gli studi condurranno il suo Agostino nella via di Dio. Le preoccupazioni della famiglia non distolgono Agostino dallo studio. Giunge quindi il momento di affrontare lo studio dell'Ortensio di Cicerone.

Lo fa con passione e ne penetra fino in fondo il pensiero, tanto che sente nascere in cuore un incredibile amore per la ricerca della verità, come a Cartagine la setta dei Manichei promette chiarezza e verità in tutto, senza pretendere nessuna obbedienza di fede.

In confronto con la Chiesa cattolica gli sembra più credibile e più accettabile l'impostazione religiosa dei Manichei, che pure pretendono di mescolare la Bibbia con i loro principi di Astrologia e forniscono un principio etico assai comodo: bene e male hanno a Cartagine la setta dei Manichei promette chiarezza e verità in tutto, senza pretendere nessuna obbedienza di fede.

In confronto con la Chiesa cattolica gli sembra più credibile e più accettabile l'impostazione religiosa dei Manichei, che pure pretendono di mescolare la Bibbia con i loro principi di Astrologia e forniscono un principio etico assai comodo: bene e male hanno origine da due principi divini, uno buono e l'altro maligno. Vittima della propaganda manichea, rimprovera ai cattolici di credere senza capire e senza spiegarsi la verità. Non la fede, ma la scienza è degna dell'uomo. Così avviene che, mentre si allontana dalla verità, gli sembra proprio di andare verso la verità. Aderisce al Manicheismo e tale resterà per ben dieci anni, mostrando sicurezza spavalda nella propria fede.

Partecipa a dibattiti pubblici e cerca nuovi adepti; ma inquietudini, dubbi, diffidenze non mancano, sia sul piano gnoseologico che su quello metafisico.