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GIOVANNI BATTISTA VISCONTI DI MODRONE ALIAS ALESSANDRO PIROVANO

Stemma visconteo

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GIOVANNI BATTISTA VISCONTI DI MODRONE ALIAS ALESSANDRO PIROVANO

di Luigi Beretta

 

 

 

Primogenito di Teresa e di Nicolò cambiò nome e si fece chiamare Alessandro Pirovano.

Fu al centro di una disputa con i fratelli Carlo e Filippo a motivo della eredità di famiglia, come ricordano numerosi documenti che cercano di ricostruire le vicende dell'asse ereditario:

"Nel testamento del Sig. Marchese Gio:Batta Pirouano del 1646 alli 11.9bre trouasi hauere instituiti heredi li suoi figli Maschi con la cautella del Socino, et altri Instituzioni,e sostituzioni fece una Primogenitura nelli discendenti maschi di una sua figlia al ora maritata del Sig. Marchese Modrone. A tale notizia il Sig.Conte Carlo Visconti fece urbane instanze alli Sig.ri conti Don Alessandro marchese di Modrone e J. C. Collegiato Don Filippo suoi fratelli Visconti, ed indi al Primo Marzo 1735 fece giuridica Petizione inanti l'Eccellentissimo Senato alle mani del fu Sig. conte Senatore Oppizioni comissario Delegato con la Produzione del sodetto Testamento e delli due inventarij delle Beni Mobili, et Immobili, come delli Crediti ambi firmati da suoi figlij.

Nel 1747 a relazione del Sig. Marchese Regente de Regibus subintrato Relatore segui la Sentenza dal Senato eccellentissimo per la sussistenza della sodetta Primogenitura, e nel 1748 al 31 Luglio fu fatta altra sentenza dal medemo Tribunale dichiarando che tale Primogenitura appartenga al detto Conte Carlo unitamente con li frutti dal giorno della Petizione in avanti, non hauendo omesso li detti Sig. Conti fratelli avversati di promuovere le più vigorose opposizioni. In esecuzione di tale sentenza fu dal Senato dato lettera al sodetto Sig. marchese Compromissario per l'esecuzione. Nel dimettere la sentenza adimandò il detto Conte Carlo di essere messo al possesso de Beni e Ragioni esistenti in natura salva la ragione per l'inesistenti, e per li frutti dal giorno, et anno 1735 Primo Marzo in avanti, con la nova produzione de sodeti Inventarij.

A tale dimanda li Sig. Conti Fratelli avversanti in primo Luogo impugnano li sodeti Inventarij de Beni, e Crediti dicendo non giovare per la prova del intentità de Beni per non essere solenni ma semplici carte informi, quando dalli atti non si crede mai fatta alcuna opposizione sopra la validità di detti inventari ma ne meno fatta riserva sopra a detto Inventarij."

Giovanni Battista non ebbe figli, probabilmente neppure si sposò, cosicchè l'asse ereditario passò a suo fratello Carlo.