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Lo stemma araldico

Stemma all'entrata dell'Asilo di Cassago

Stemma all'entrata dell'Asilo di Cassago

 

 

Lo stemma araldico

 

 

 

Arma:

 

Inquartato:

nel 1° d'azzurro all'aquila, coronata d'oro, d'argento,

nel 2° di rosso al castello d'oro sostenuto da due leoni coronati dello stesso ed affrontati,

nel 3° d'oro a tre monti di verde, il destro cimato da una pianta dello stesso ed il medio, più alto, da un gallo al naturale beccante la pianta e sormontato da un nastro svolazzante d'argento, carico del motto: Vigilate in lettere maiuscole romane di nero,

nel 4° troncato di rosso alla stella di otto raggi di oro, e d'argento al leone di rosso tenente una spada al naturale, attraversato da una banda d'azzurro carico di tre rose di rosso.

 

Sul tutto inquartato:

nel 1° d'argento a sette corone di rosso poste 1, 2, 1, 2, 1,

nel 2° d'argento al biscione d'azzurro, coronato d'oro, ondeggiante in palo, ed ingollante a metà un fanciullo nudo di carnagione posto in maestà e movente in fascia con le braccia aperte,

nel 3° d'argento al castello di rosso, nel 40 scaccato di nero e d'argento di otto file.

 

Alias:

Inquartato:

nel 1° d'argento a sette corone di rosso poste 1, 2, 1, 2, 1,

nel 2° d'argento al biscione d'azzurro, coronato d'oro, ondeggiante in palo, ed ingollante a metà un fanciullo di carnagione, posto in maestà e movente in fascia con le braccia aperte,

nel 3° scaccato d'argento e di rosso in otto file,

nel 4° fasciato d'argento e d'oro di otto pezzi.

 

Cimiero:

Il drago visconteo addestrato dall'impresa dei Visconti che é un bastone posto in banda e da cui pendono due secchi.

 

Cimiero:

Come sopra (il tutto per Decreto 4 agosto 1770 del Tribunale. Araldico di Lombardia Arch. Stato Milano, Codice Araldico, pag. 43).

 

Alias: D'argento al biscione d'azzurro, coronato d'oro, ondeggiante in Palo ed ingollante a metà un fanciullo nudo di carnagione, posto in maestà e movente in fascia con le braccia aperte. (Dipl. dell'imperatore Ferdinando I a favore di Uberto Visconti Modrone per il trasferimento del titolo di duca e del maggiorasco del defunto Carlo Visconti Modrone già approvato con S.R. 31 ottobre 1837).

 

Dimora: Milano.

 

La biscia viscontea che fregia lo stemma di Milano ha una leggenda. Eccola: là dove oggi è la barriera di Porta Venezia, c'era un grande bosco abitato da un ferocissimo drago, che mangiava almeno un uomo per pasto. Avvenne che un giorno Uberto Visconti, signore d'Angera, attraversasse quel bosco e sorprendesse il drago, il quale stava divorando per le gambe, un bel bambino nato da poco. Come mai quel bambino si trovasse solo nel bosco è un mistero! Comunque, vederlo in così grave pericolo e uccidere il drago, trafiggendolo da parte a parte, fu per il generoso Visconti, l'affare di un minuto. Poi portò a casa l'uno e l'altro e, in ricordo dell'accaduto, li mise entrambi nel proprio stemma. In seguito, essendo i Visconti divenuti Signori di Milano, il biscione col bambino in bocca divenne lo stemma della città.

Secondo un'altra leggenda l'immagine fu adottata da Ottone Visconti dopo una sua partecipazione ad una crociata. Lo stemma ricorderebbe una sua vittoria sulle mura di Gerusalemme contro un principe saraceno, sul cui scudo figurava appunto un serpente nell'atto di divorare un bimbo.