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Percorso : HOME > Cassago > Nobili > Visconti di Modrone > Marcello ViscontiMARCELLO VISCONTI
Il Palazzo Pirovano-Visconti viene demolito nel 1963
MARCELLO VISCONTI (1898 - 1964)
Figlio di Uberto, nacque a Macherio (Mi) il 18 dicembre 1898 nella villa di famiglia fatta costruire dal padre. Fu podestà della città di Milano e sposò a Roma il 1 ottobre 1924 con Xenia Berlingieri dei marchesi di Valle Perrotta. Ebbe due figli: Maria Anna, nata a Milano il 5 agosto 1925 e UBERTO, nato a Milano il 25 dicembre 1927.
Morì nel 1964 in un casuale incidente.
Con lui e il figlio si conclude la presenza dei duchi Visconti nella grandiosa villa padronale sulla sommità del colle del paese, che formava uno dei maggiori vanti di Cassago tanto da essere citata anche da Cesare Cantù. Nel 1963 il Palazzo fu venduto alla Società Immobiliare Silva-De Ponti-Sala e tutte le motivazioni storiche ed artistiche non riuscirono ad avere la meglio sugli interessi commerciali: la villa fu abbattuta completamente senza che la Soprintendenza ai Beni Artistici intervenisse a fermare la demolizione.
La perdita della villa è stata tanto più deprecabile perché al momento della demolizione era ancora in ottime condizioni e si trattava di un fabbricato frutto di successive stratificazioni stilistiche di notevole rilevanza architettonica, tra i più notevoli per il rapporto ambientale, come ebbe sottolineare F. Süss.
La costruzione originaria era medioevale, su di essa furono operati interventi nel Cinquecento e nel Seicento grazie all'iniziativa della famiglia dei nobili Pirovano. Altri interventi furono eseguiti nel 1688 da Teresa Pirovano Modroni e dal marito, il nobile Nicola Maria Pirovano nella zona più alta del paese e del colle, forse quasi coincidendo con il castro medioevale, la cui esistenza è storicamente provata da vari documenti dal XIII al XV secolo. La villa presentava nel Settecento una icnografia ad U regolare. Fu modificata, senza toccare l'impianto volumetrico, nella prima metà dell'Ottocento e assunse l'aspetto accurato e romantico definitivo grazie agli interventi dell'architetto Clerichetti che riuscì a realizzare un piacevole intreccio di elementi anglicizzanti nello stile Tudor con elementi di romanticismo. Era un eclettismo architettonico che aveva un suo fascino. Questa costruzione era aperta a sud-ovest verso il paese, affacciandosi anzi alla piazzetta della vecchia chiesa parrocchiale demolita nel 1759. Al centro del blocco mediano, sul cortile d'ingresso, esisteva un portico che occupava l'intera facciata. Sul retro si sviluppava invece un giardino rettangolare probabilmente strutturato secondo uno schema geometrico.
Nell'Ottocento si procedette ad una radicale ristrutturazione che non modificò l'impianto volumetrico ma che attribuì in parte un aspetto romantico piuttosto ricco e fantasioso secondo modalità stilistiche che richiamano l'opera dell'architetto Chierichetti, con un gustoso connubio di elementi anglicizzanti e neoromanici senza le pesantezze formali dell'eclettismo fine Ottocento. Furono presumibilmente elaborate in tale occasione anche le sale interne e fors'anche la cappella. La demolizione della villa e la vendita del grande parco annesso produssero una impressione enorme nel paese, poiché cadeva il simbolo stesso della autorità e della potenza ducale che erano state costruite in cinque secoli a partire dalle prime presenze dei nobili Pirovano.
Finiva così alla chetichella il rapporto fra Cassago e un'antica dinastia: pochi anni dopo sarebbe stato venduto anche l'Asilo Infantile. Oggi, di proprietà della famiglia ducale, resta solo il Sepolcreto Visconti, ultimo baluardo, nel segno della morte e del ricordo, di una presenza che ha segnato secoli di storia cassaghese.