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1669: L'AZIENDA PIROVANA

Interno seicentesco con giovane seduto al tavolo di Gonzales Coques (1614-1684) alla Staatliche Kunstsammlungen a Kassel

Interno seicentesco con giovane seduto al tavolo

 

 

L'AZIENDA PIROVANA

di Luigi Beretta

 

 

Al 1669 risale un interessantissimo documento che descrive come venivano condotte le attività agricole e commerciali nei possedimenti Pirovano a Cassago. Si tratta di una serie di indicazioni e di prescrizioni da seguire per ottenere una buona produttività ed eccellenti profitti da quella che poteva essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria azienda.

"L'entrata di Cassago, e di zoccolino, che cammino tutti sotto un possesso, consiste in seta, formento solo, vino, un poco di fieno, nel libro proprio del luogo, che si tiene vi é registrato quel lo che pagano li Massari, quali hanno il fondo in affitto, la brocca à metà, risservati li moroni al Patrone.

Il Sig.Gio:Nava hà la direttione é sovrintendenza del tutto con mandato di procura rogato da Carlo Printo nel 1662 à scodere, sono li tempi da operare à primavera per le viti, moroni, in siti de frutti, 2° alla seta, terzo raccolto de grani, 4° vino, 5° seminerio, 6° à S.Martino à far li conti, 7°

l'Inverno per li boschi dà far pali e legna d'abbruchiare le siepi, e cavar li fossi, ritornando al primo li luoghi son ben tenuti, bisognarà solamente mantenerli con rimetter le viti morte accrescer moroni, dove si sia sito, ò d'insediare altri nel luogho de morti, custodire il Vinaro de novelli, in questa parte il Sig. Giouani é peritissimo, bastarà fargliene memoria à suoi tempi, nella Vigna hò Comesso di metter già gran quantità de frutti d'ogni sorte, si continuarà il medemo senza alcuna rifflessione.

E' solito comprarsi la semenza de bigati in Milano, che si consegna al Sig. Giouanni che à suo tempo la distribuisce, bastano 50 per uso di Casa, si prende di quella di Vigevano, che s'é pagata L. 36 per oncia, vi sono li Mercanti che la portano, sin hora é sempre riuscita bona, é peso del fattore, che hora é Francesco Brambilla l'accudire à riconoscere, se li Massari la mettano, le mude de bigatti, quando le galette si leuano dal bosco e si pesano, ed à far la seta, piegarla, consegnarla al Sig. Giouani tutta intiera con la metà della strusa e riportarne riceuta accertiva che li Massari non vendino la foglia, e n'avanzasse o mancandone che sia provista per tempo, é consueto formarsi un foglio, che con quella regola s'ha notitia del tutto, ogn'anno se ne farà un simile, alle maestre della seta si danno n.8 per lira, oltre le spese, che riescano dal fattore à lui bonificate, come si vede nel libro di Cassago alla partida del Sig. Gio: Finita la facenda della seta, supponendo nell'istesso tempo tagliati li maggienghi, s'eguita la cura di raccogliere il fattore li fitti del formento, assisterà à veder battere ciascuno con diligentia, che non sij deffraudato, ed in particolare alli Maestri di pocho lino accostumati di dar quello che à loro pare, li minuti si lasciano nelle loro mani per vivere.

La vendemia é la più facile, e men pericolo d'essere ingannato, tutto il danno che si arischia di ricevere, é quando l'uva, é in brocca, facendola donque curare, si prevenirà di non sentirlo. Il vino si divide per metà con li Massari, della loro parte si tiene il crouello conforme il debito quando sij leuato delle tine, se gli permette che possino farvi la pesca, l'uva del stradone é del Padrone, della quale doppo il crouello, se ne fà la posca per dar à lavoratori. Della vendemmia se nè fermerà un foglio, come s'é pratticato negl'anni passati con il libro della Cantina,che corrisponda alla partita del libro di Cassago.

Se bene pare sij superfluo invigilar al seminerio, che basti l'assicurarsi delli raccolti, é errore il crederlo puoiché se li Massari non hanno, ò malamente seminato, li raccolti riusciranno tenui, e si lamentiarno ingiustarnente delle possessioni senza accorgersi della cagione, sarà cura del fattore l'esservi presente quando seminano, mirando alle semenze che siano nette, e polite, se li grani novi hanno di essere mercantile.

A S.Martino, che sono quasi finite le facende della Campagna, si fanno li conti à tutti nel cartone del libro di Cassago vi é una nota, che contiene quelli, che hanno meno Interesse, e di qual sorte siano, di modoché, leggendola, bastarà per saperg1ici fare, vi doverano intervenire il Ragionato, il Sig. Gio:Nava, e Canonico Rainone, o chi esserciterà il suo posto. Il Prestino, e Ostaria sono di Casa affittati per cinque anni come per Instrumento rogato da Gio:Batta Meda, tiene insieme certe terne in affitto à formento, si doverà sollecitare il vagamento quando non sij compensato il pane datto all'overa potendosi fidare se gli darà del formento à credenza, e vino della cantina à quello corrente e discretto.

Il Sig. Gio: Nava riscuotte, e paga, tiene un libro à parte, dove sono tutte le partite de Massari, con li soccorsi datigli tiene le chiavi della Casa, fuori ché della Cantina, solaro, e Arsenale, stalla, che sono appresso del fattore.

Il medesimo Sig.Gio:Nava tiene in consegna li mobili, e scritture, come dall'inventario. L'incombenza di francesco brambilla é la cura del Solaro, Cantina, racco1ti, seminerij, co1tura delle Terre, render conto di tutto quello gli sarà pervenuto alle mani dell'Arsenale, che il vino non patisca, che li Vasselli voti non pigliano della muffa tanto in Cassago quanto in Zoccolino. Il Porta di zoccolino tiene li beni in affitto à denaro, ma in cambio dà seta, formento, e vino, lavora e sin hora s'ha di lui bona informatione, paga li carichi e se non in poco alle volte vien soccorso.

Li Prati si sogliono tenere in Casa, dove per li Cavalli si consuma il fieno maggiengho l'altre tagliate servono per le vache del fattore, quando sia in Roma si potranno aggoinger vache, overo comprar manzi d'ingrassare, il letame s'adopra nel stradone spargerà vicino de Moroni, vasoli e giardino.

Li Massari hanno costume verso Natale di venir alla volta del Patrone à chiedere mistura, questa é stata una pessima introduttione, puoiché sotto di ella costoro vendano li raccolti di puoi esclamano per esser sovvenuti, si doverà donque tener nota de grani, che fanno, calcolandoli le boche per il consumo, se si conoscerà che non siano sufficienti, à proportione se gli somministrarà il bisogno con distintione di quelli, che sono sotto il debito à quelli che non l'hanno. Ogn'uno hà le sue scorte, che bastano per compire alloro uso, alli quali sono obligati li bestiami, che tiene, si doverà adonque avertire che non si vendano senza licenza, riconoscere se sono ben trattati, e à suo tempo perettere che si possano cambiare, e farne contratti utili, si é permesso di lasciar venire li pecorari, per quale se giorno, s'avertirà però, che non vi s'anidano per il danno grande che portano fuora delle scorte ve né sono altri à mettà o socedo, come dalla nota in libro di Cassago appare, qui parimente si doverà vedere che guadagno habbieno fatto con la memoria alla loro partita, fra questi vi é Giacomo fumagallo Camparo, ed il fattore, con quali si dividono li vitelli, la frutta resta a loro quando son à Milano, fuora io l'ho consumata.

Li Carichi sono dell'istessa natura,come habbiarno detto di Cassino il perticato civile si paga a parte, li Camerali e Straordinarij si riscotteranno dall'Esattore però senza provisione, mentre in nome suo se ne fà à tempo debito pagamento in Camera. Né riparti non si ammetteranno novità non approuate dà Ministri di Milano, e prima consultate in Roma, vi é un esasattore chiamato N.N. dell'orto, che abita in Seregno, che tiene obligo di pagare, e riscuotere, come per Instrumento rogato nel Mese di Marzo dell'anno corrente 69 da Gio:Batta Meda, riscuotte ancora il perticato rurale con la lista che se gli è datta a parte li riparti se gli consegnano alle Calende d'Agosto, si racomanda di mettervi dentro tutta la spesa si sarano fatte per Cassa, ed insieme la spesa del Barisello di Campagna. Gli Alloggiamenti si riscuotano con bollette d'uno della Terra e si pagano dal Sig.Gio:Nava avertendo che nella mutatione de forieri non si riceva pregiuditio e nella variatione degl'ordini per che alle volte si paga conforme alli vechi e nelli novi s'é allegerito, come si é avertito per Cassino. Li debiti vecchi sono tutti retrodati e si costurna conforme s'é detto di Cassino pagando L. i50 l'anno se n'ottiene il spachio con il favore del Sig.Carlo Rev: nascere con li Commissarij vecchi si sono salvate le partite, con il fedele tocca à Gio:Pauolo Pirouano di tener rileuata la Communità.

La mercede al Curato si paga dall'anime di Communione con riparto a parte all'Essattore de Camerali. Il Sallario al Console si riscuote da lui medemo. Sono tutti dovuti dà Massari ma in Cassago il Patrone sodisfa, e né conti gliene dà debito, à zoccolino, sin hora come men gravati lor gl'aggiustano senza fastidio del Patrone. Né boschi si lavorano li pali per servitio de luoghi se n'avanzarà, si venderano, tenendo nota distinta il fattore della cavata ed uscita si tenerà la legna per servitio di Casa e della seta, del resto s' evitarà cosi della spargerà e frutti mandandone à Milano qualche volta, il soprapiù si convertirà in danari.

Al Sig. Filippo Balsamo, che fu Curato di Cassago avanti del Capitaneo per leuarlo dalla cura fù necessario constituirgli un patrimonio e gli fù assegnato un luogo chiamato il S. Salvatore. In zoccolino vi sono due, ò trè altre partitele de beni affittati, come in libro si vedono, con loro non occorre altro se non obligarli al fitto ogn'anno.

La vendita della seta, formento, e vino si lascia in arbitrio del Sig. Gio: che conoscerà, s'hanno più esito in su o in giù e volendo mandar il vino nella Cantina di Milano, si riceverà con darne scarico o con caricarlo à cui si haurà la cura per venderlo o in grosso, ò in minuto ò darlo in pagamento agl'Artigiani, mercanti e sallariati. Nel medemo tempo, che si farà li conti al Sig.Gio: inscieme con gl'altri, si farà quello del solaro, e Cantina, tenendo la regola nel piantar li racolti novi di portar avanti quello sarà avanzato di vechio all'usanza sin hora pratticata. Non sarà lecito à niuno mutar il Capellano, Esattore fattore, Camparo, né Massaro senza premessa participatione à Roma.

Le scritture sono quasi tutte fuora in conoscentia nel studio con biglietti distinti in Carichi di Casa, Carichi della Communità, cioé di Cassago, scritture di Cassago, e scritture di zoccolino, nel primo si trouarà il conto de tutti li debiti camerali sin à giorni correnti, con li suoi Confessi,

il 2° li conti degli essattori, e pagamenti fatti in Camera riparti, bilanci de Commissarij del Ducato, ed altri papali in questa materia,

nel 3° Conto della Cantina, solaro, memorie ed un mazzo d'Investiture e Instrumenti di acquisti in Cassago,

nel 4° memorie, Investiture, et Instrumenti spettanti à Zoccolino con alcuni libri per li Massari in Milano, nella scanzia al luogho di Cassagho ci saranno i libri, con qualche una che per servitio vi si doverà tenere sotto alla custodia del soprintendente, e con la notitia del Cassiero Ragionatto, sono inventariate per minuto, quelle toccanti alla fabrica sono in una scatola l'altre vechie di varie materie, stano unite colla più tosto quasi in archivio, che per altra ragione li libri appartengono a governi vechi e non ponno servire che per varialità de tempi andati overo per incontrar le cavate. Questo corpo d'entrata non ha pesi domestici né debiti né liti per esser li beni vechi di Casa, solamente le Sig. re Sorelle Pirouane pretendono esser Creditrici della portione che fu del Sig. Bartholorneo toccata nella divisione al Sig. Gasparo lo Avo, venduta dà lui al Sig. Marchese Giouanni, come dall'Instrumento consta, non ancora pagata, venendo riconvenute à restituire il detto fideicomisso dell'istesso anno, dal quale si suppone siano escluse aggiustate le differenze, restavano puoi liberi d'ogni obbligatione.

V'é un'altro carico sopra il luogho detto S. Salvatore di quattro stara di formento convertito in pane e 7 messe nel giorno de morti, come appare dall'Instrumento dell'aquisto. Il Sig.Curato fà lavorare à mettà parte della Vigna, non tiene alcuna scorta, né paga carichi, né appenditij. L'inventario de beni sarà nel mazzo delle scritture, di cui ne tengo una copia presso di me.

 

Altri fitti de beni e Case, Casa da Nobile

Li Roldi hanno in affitto la possessione chiamata il Pirolo, ò la Colombara, con la falconiera che s'acquistò dal fenazzo per piggioni decorse nelli beni di M. Pirovano seniore, ed altre come dalla loro Investitura rogata d'Antonio Maria Piantanida del Mese di Settembre nel i662 per nov'e anni che finiscono nel i67i e come appare dalle partite registrate in libro Mastro ed alli libri di Pandino segnati A.B. pagano ogn'anno L. 2200 senz'appenditij in trè termini à Pasqua, à Agosto ed à Natale, semenza, scorte, e termini in scorta, si vedono descritte al sudetto luogho, li carichi ordinarij, e straordinarij, Alloggiamenti imposti sopra detti beni si devono dal patrone, per li personali concorono come ai dirà abbasso, per il tempo corrente sono pontuali, basta solamente senza usar altra diligenza di procurare che d'un termine all'altro compiscono, non permettendo, che più insieme li congiongono.

Padre, e figlio Riva hanno in affitto li seragli Barlina, e Besozza, beni del Merate con altri Campelli, e Case, per anni nove incominciando a S.Martino del i662, come per Investitura rogata da Antonio Maria Piantanida nel Mese di Setternbre sudeto anno, e come si vede disteso alli libri pagano ogn'anno L. i070 trà tutto, appenditij, scorte, semenza, e conto vecchio appaiono alli libri di sopra mentionati, il Patrone li tiene rilevati dà tutti li carichi, fuorche per li beni del Merate, pagando li conduttori li alloggiarnenti, e straordinarij, ed il locatore li Carichi Camerali ordinarij, per li personali nel modo, che fanno gli altri é solito prendersi nota di tutto il raccolto, che essi fanno, et di quello scieglier tanto che basti per compire il fitto, che sin à Cassano vien condotto dalli Carri, sin à Milano in barca, à spese del Patrone, la Condotta e li datij, s'averte che ai riceve la nota del racolto à possessione distinta nella maniera usatali altre volte, consiste in formento, seta, vino, miglio, fieno, che si vende al Bregamino, per polizza, che resta appresso de miei Ministri se per sorte fosse meglio essitare gli sfratti nel paese, overo in Lodi, mi rimetto à cui ne hauerà la cura.

 

Genaro

Pagarà gl'ultimi sei Mesi decorsi de tutti li carichi Camerali decorsi per Cassino, e Pandino in tempo, che non sijno spediti li Commissarij sé bisognasse anticiparà avanti le feste e si farà bonificare l'essentioni, se ne levano. Si suppone che sarano state spedite le soprasedenze per li retrodati di Cassago, Cassino, e Pandino, li primi duoi spettano a me, il 3° solamente per la portione, che corrisponde a miei beni. Scoderà li Molini, Redditi di Carnera, Prestini, Monti di S. Francesco, e S. Carlo. Sodisfarà agli alloggiamenti per Cassino, e Locate, così di mese in mese. Il medemo per Calvezzano per il Chiesa a scarico di Cassino nel modo convenuto registrato in Mastro. Al Sig.Co: Angelo Trivulzo per tanti altri, che si riscuotono in Roma del Monte Carpano già in Mastro.

 

Luglio e Agosto

Procurarà, che in Cassago, e Cassino si faccino li riparti de carichi ordinarij, Camerali, e straordinarij, avertendo, che nell'uno e l'altro vi sia messo tutto quello, si sarà speso per la Comunità, come dalli libri che si tengono à parte rissultarà, e si doverano interpellare il S. Gio:Nava, e Carlo Andrea, s'haverano niente di racomandare, o di aggiongere, mantenendo la regola pratticata negl'anni passati.

Pagarà il 2° Semestre al Co: Angelo Triulzio, che corrisponde al primo inserto nel mese di Genaro. Pagarà la 2° Tassa della Casa, e Molini con la deduttione già mentovata.

 

Novembre e Dicembre

Nel principio del mese si portarà a Cassago per far li conti alla presenza del Sig. Giouani, e Carlo Andrea à Massari, et altri interessati, pigliando la forma, che stà posta nel principio del libro, e tenendo la regola pratticata negl'altri anni potendo chiamar in compagnia il Sig. M. A. Origo che gli facilitava in questa faccenda, vi sarano compresi gl'huomini di zoccolino, si copiarano li conti dal libro di Giouanni, à quello di Cassago debito, e credito, supponendo, che in Roma siano già stati approuati, e per quello avanzarà se gli assegnarano tanti crediti di riscuotere, oltre che li grani restarano à sua dispositione. Farà li conti al Fattore del solaro, e Cantina contraponendo l'essito, dandosene debito incassato, e credito, se sarà stato convertito à spese di qualche luogho.

Aggiustarà in libro il Solaro novo, riportando se ve ne sarà avanzato di vecchio, e cosi la Cantina con il quinternetto che dimostri il stato de Vasselli pieni conforme il sale degl'anni passati. Si riconoscerà l'Inventario delle robbe, che sono appresso di lui, e se gli misurarano il solaro e Cantina. Nel libro della Comunità di Cassago vi è distesa la partita corrente dell'Esattore se gli farano produre li confessi di Camera e di contraparanno per riscontrare se nell'anno habbia compito. Nell'istesso tempo aggiustarà la partita di Casa, mettendo in credito tutto quello, si sarà speso per la Comunità e l'essentione del 3° del perticato, che per ogni triennio importa il pagamento d'un'anno. Formarà un quinternetto, dove vadino segnalati li raccolti per ogni luogho distinte se partite lontane una dall'altra per poter metter all'incontro l'esito in più volte. Cercarà una lista delli debitori sin alla fine dell'anno, l'uno, el'altro si mandaranno à Roma, che doverano incontrarsi col libro Mastro, che colà si terrà.

Pagarà a Suor Laura francesca il 2° semestre del suo livello à Dicembre, farà spedire le Sopratendenze per li retrodati di Cassago, Cassino, e Pandino, pagando il convenuto, e perché in Pandino s'incontra difficoltà negl'altri, crederemo concorrere, si trattarà di pagare alla rata, e riportarla solamente per la portione de proprij beni, come à suo luogho s'é detto in questo negotio, farà la sua parte il Cancelleria per facilitare il consenso dé Sindici. Provederà la semenza da bigatti dalli soliti mercanti di Vigevano, prendendo nota dé per tutto della quantità che si può bisognare.

 

Gennaio, Febraro, Marzo

Manderà al Baricello di Campagna somme 7 Avena per Cassago, Cassino e portione di Pandino con riportar le contenente nel mese di Genaro.

Di Marzo girarà a temo per li miglioramenti à terreni, facendo piantare moroni, viti da per tutto, procurando che li piantati siano vangati et ingrassati. In Cassago e Zoccolino si ricordarà della spargera vivano de moroni, in siti de frutti, spallar li fossi, ingrassar le Terre, e cosi servir da per tutto. In Cassino v'é il Giardino vicino al Castello con alcuni frutti, se il fittavolo non lo custodisce, si potrà dar ad altri da godere.

 

Marzo

Nell'istruttione generale si racconta la differenza che ogni anno verte con li Cremaschi doverà in Magistrato Straordinario alla banca del Rondone, ò di cui succedesse informarsi quando il Questor Provinciale con gli Officiali andaranno a Cassano alla vileta per ritrouarsi presente a concertare con li alteri qualche ripiego per la nostra parte delle spese.

 

Genaro

Nel mese di Genaro é solito farsi la misura de fieni, anco in Cassino e Locate, alli stessi raccordandoli degl'inganni, e ragirsi de Bergamini, procurava di prender un Agrimensore Fedele. In Pandino bastarà che s'intenda con il S. Curato, e si faccia mandar la nota di quanto sarà riuscito per inviar copia a Roma di tutte.

 

Giugno

Sarà gionto il tempo di prender nota dalle tavole, galette e seta, dà per tutto doverà esser andato in persona à riconoscerla, dove potrà assistere ò intervenirà, se non provederà, d'aggiunto, e s'intendarà con li fattori, e Ministri forensi, perchè la mandino acciochè unitamente si possa rimetter in Roma. Nel far la seta si tenerà l'istessa regola, che sin hora s'é usata, quando sia finita quella di Cassago, e zoccolino, resterà appresso il Sig. Giouanni sin'à novo ordine di Roma, da Pandino appresso il Sig. Curato.

 

Cassino e Locate appresso voi, mettendoli puoi tutta insieme per vendere, si consegnarà al Toriano con riportar con riguardo.

Prepararà l'asse, che potrano bisognare nella prossima Primavera dà metter in opera negli edificij hauerli prima cubitati per factane relatione, distinta, che si li mandarà a Roma il modo da trouarli non si può prescrivere pendendo dall'occasione, altre volte si sono prese in Gera d'Adda, Milano li frattelli del Curato di Pandino che ne fanno incetta, questo necessario di prevenire nella diligenza, puoiché à tempo di servirsene, ve n'è carestia e bisogna pagarle à prezzo rigoroso. Colte le foglie de moroni faranno cimare, ò podare le piante, e dove gli homini del Paese non sono prattici faranno venire dal luogho che sono periti.