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Trittico reliquario di fine XVI secolo (Biblioteca Civica di Fivizzano)
APPENDICE N° 1:
Documento di autentica delle reliquie contenute nel trittico di Fivizzano e sua trascrizione
Il documento qui di seguito riportato è la trascrizione di un documento del 1584, andato perduto in seguito allo smembramento dei beni del Convento di Sant'Agostino in epoca Leopoldina. Si tratta di un manoscritto conservato all'interno di un vecchio armadio in ferro presso l'archivio parrocchiale di Fivizzano e si trova inserito in un'opera più ampia realizzata nel 1732 dal medico Pier Carlo Vasoli da Fivizzano. Medico di professione egli scrisse le "Osservazioni e discorsi sopra la precedenza de'Parochi nel sinodo diocesano ...", spinto dall'amore per la storia locale, lasciando traccia di un gran numero di documenti antichi, il cui contenuto è giunto sino ai nostri giorni, proprio grazie alle sue trascrizioni.
Nato a Fivizzano il 30-12-1663, Vasoli fu uno dei personaggi più illustri ed eruditi della cittadina lunigianese, studiò medicina a Bologna e poi a Pisa, dove ebbe per maestro il celebre anatomista Marcello Malpigli. Esercitò la professione a Volterra e a Fivizzano dove si dedicò anche allo studio delle scienze naturali ed, in particolare, della botanica. L'amore per la poesia e la cultura, lo spinsero a divenire membro dell'Accademia dei Sepolti di Volterra e di quella degli Imperfetti di Fivvizzano. [1]
La sua preziosa raccolta delle fonti antiche inerenti il territorio della Lunigiana, ha contribuito fortemente ad avvalorare la teoria di una provenienza romana del trittico reliquiario di Fivizzano. Nella sezione del manoscritto dedicata alla trascrizione del documento di autentica delle reliquie stesse, infatti, viene citata la chiesa di Santa Maria Traspontina di Roma, come luogo dal quale tali preziosi resti vennero prelevati. Questa trascrizione ha avuto un'importanza rilevante anche per la comprensione del significato della presenza nel trittico di Fivizzano, di una miniatura con la raffigurazione della Flagellazione al posto del più diffuso soggetto della Crocifissione. La risposta a tale curiosa variante iconografica è stata fornita proprio dal testo del Vasoli, nel quale viene posta in particolare attenzione, la presenza di una reliquia della Colonna della Flagellazione, fatto che spiega di per sé la scelta dell'immagine.
Vista la rilevanza che questo documento ha avuto per lo sviluppo dello studio sul trittico reliquiario di Fivizzano, è parso utile presentarne qui di seguito la versione settecentesca del Vasoli e la sua trascrizione attuale. La trascrizione da me riportata vuole essere una fedele riproduzione del testo del Vasoli e nasce dall'esigenza di rendere più facilmente fruibile un testo in cui la grafia dell'autore, rende difficile la piena comprensione del contenuto. Nella trascrizione della versione di Vasoli l'uso della punteggiatura è ripreso alla lettera dall'originale e le abbreviazioni che si trovano nel corpo del testo sono state sciolte, mentre per quanto riguarda i titoli onorifici, si riporta di seguito un breve elenco delle principali abbreviazioni: PP.= pii padri R.do= reverendo Rev.mo= reverendissimo S.S.= santissime\i P. M.ro= padre maestro D.N.= dominus noster D.N. D.= dei nostri domini R.P.F.= reveredo padre frate Delle reliquie di detta Chiesa di S. Giovan Batta di Fivizano.
Essendo che questa chiesa e convento ha avuto molti celebri uomini li quali l'hanno potuta arrichire di tante et adorabili reliquie, oltre a quelle che nella sua prima fondazione le furono donate, le quali si videro nelli sopradetti e narrati documenti cioè di S. Gio Battista di S. Stephano Protomartire di S. Agostino Vescovo e confessore di S. Porziano martire di S. Agata V.M. di S. Lucia V. M. e queste fino dell'anno 1336 furono collocate nei propri altari come nella narrazione sudetta apparisce, et anche in oggi devono esser conservate. Per maggiore edificazione delli devoti, io qui voglio descrivere non poche altre, le quali molto tempo dopo il conseguimento delle sudette furono donate a questa chiesa. Le quali appariscono in due carte pergamene autentiche conservate appresso detti PP. di S. Agostino, delle quali mi ha dato comando di far copia il molto R.do Padre Bacciliene Acconci oggi priore di detto Convento.
(testo non leggibile) [2] è la prima copia dell'autentica di reliquie le quali furono mandate dal Rev.mo Padre Agostino Molari Sacrista e Confessore di Gregorio decimo terzo nella quale sta scritto come segue ad litteram Di fuora Breve et Autentica delle S.S. Reliquie state mandate dal P. M. ro Agostino Molari a questa nostra Chiesa Di dentro In nomine domini Amen, presenti publico in strumento cunctis pateat evidenter, et sit notum quod anno a Nativitate Domini Nostri Iesu Cristi 1584 indizione mense 12 die vero 4 mensis decembris, pontificatus, Sanctissimi in Christo Patris et Dei Nostri Domini Gregorii 13°, anno 13° in mei notarii ac testium infrascriptorium presentia personaliter constitutus R. P. Iacobus Ramirez Golebanus in sacra Teologia magister olim societatis Iesu, nunc autem ordinis fratrum B.e Marie de Monte Carmelo professor, et in domo Sancte Marie Transpontine de urbe eiusdem ordinis ad presens morans trahens asserens et affirmans habuisse ex diversis ecclesii quamplures Reliquias Sanctorum descriptas in quibusdam literis patentibus in pergamena et latino sermone scriptis de manu R. P. D. Josephi Bocca Pisani Prothonotarii apostolici et R.mi D. Archiepiscopi Pisani Vicarii et locum tenetis generalis subscriptis, ut in eis apparet et sigillo suprascriptis ut in eis apparet et sigillo supradicti R.mi D. Archiepiscopi munitis sub datum Pisis die 21° mensis martii anni 1577, ac per testes fide dignos recognitis et in actis mei infrascripti notarii die 13 mensis Aprilis proxime preteriti exhibitis, qua hic brevitatis causa non inseruntur. Sponte et certa eius scientia, animo ac deliberata voluntate ex reliquiis sanctorum in prenotatis litteris descriptis consignavit et dedit R.mo P. D. Augustino de Fivizano Santissimi Domini Nostri. Pape Sacriste presenti, et cum maxima reverentia recipienti infrascriptas reliquias Sanctorum videlicet. + De veste B.me Virginis Marie De ossibus S. Andrea Apostoli S. Agnesis S. Anastasii S. Antonii Abbatis S. Acacii S. Augustini S. Albani S. Apollonia S. Affre Martiris De calceamento S. Adalberti De capite S. Bartolomei Apostoli De capillis S.te Bone De ossibus S.te Barbare S. Brigide S. Cristophori S.S.mi Cosma et Damiani S. Calepodii S. Colomeni [3] S. Calisti pape et martiris S. Cecardi episcopi et martiris , episcopi lunensis S.te Catherine S.te Clare S.te Cite S.te Cecilie De velo S. Clare de Monte Falco +De Columna flagellationis et Coronationis D.N.Iesu Christi De tunica Sancti Dominici De ossibus Sanctis Danielis monaci Sancti Egidii S. Eutropii S. Erasmi episcopi et martiris S. Eugenie Sancti Fabiani Martiris S. Felicii diaconi SS.mos Felicis et Reguli Pontificum et martirum Sancti Francisci ..." non spiega quale" [4]
S. Genesii S. Hieronimi doctoris Sancti Jacobi maioris S. Juli martiris Sancti Joannis Chrisostomi S. Juliani Martiris Unius Innocentis S.S.mos Lefridi et Drusi S. Luce Evangeliste S. Laurentii S. Lucie virginis et martiris S. Longini S. Marie Cleophe S. Mauritii S. Modrani [5] S. Mauri Episcopi Veronensis S. Margarite Sancte Massentie Vidue S. Marie Magdalene S. Narcisi episcopi et martiris SS.mis Primi, et Feliciani ......"S. Feliciano, pensano dasse il nome a questa parte di Verucola per particolar devozione del Popolo, ma non è certo" S. Pancratii S. Petri Apostoli S. Philippi S. Pauli primi Heremithe S. Firminii [6] episcopi et confessoris S. Petronille S. Pinose SS.mis Tiburtii et Valeriani S. Thadei Apostoli S. Theodori Sancti Thome Centuariensis S. Thimonis [7] diaconi S. Thome de Aquino S. Simonis Apostoli S. Sebastiani Sancti Sixti Pape et martiris Sancti Stephani Pape et martiris Sancti Savini SS.mis Viti, Modesti et Crescentie S. Ursule S. Ubaldesche Virginis S. Zenonis (testo non chiaramente interpretabile) [8] virginum + et de Signo SS.me Crucis SS.mi D.N. Jesu Christi. [9]
Quas quidem suprascriptas Reliquias sanctorum dictus R.mus P. D. Augustinus reverenter, et devote recepit ut supra. Super quibus omnibus et singulis premissis petitum fuit a me notario Publico infrascripto unum vel plura publicare seu publica fieri, atque confici instrumentum et instrumenta. Actum Rome in sacristia Ecclesie Sancte Marie Transpontine presentibus ibidem R.P.Fr. Ambrosio de Prato in Sacra Teologia Magistero de Ecclesia S. Marie Priore et R.do Fr. Antonio Portugallesi Subpriore et nonnulliis aliis R.is F.bus die Ordinis Carmelitorum testibus ad predicta omnia et singula vocatis habitis specialiter atque rogatis F.S. Marii (testo non comprensibile) App.o Ovidius. Prod [10] A(ntonio)Curiae Card(inale) Camere Apostolice Notario de premissis rogato ego Ovidius Erasmus eiusdem Curie notarius prenominatus instrumentum subscripsi et pubblicavi requisitus. Hieronimus Metheius Protonotarius Apostolicus SS. D. N. Papae euisque Camerarii necnon Curie Causarum Apostolice Generalis Auditor Romaneque Curie Iudex ordinarius, sententiarum quoque, et censure in eadem Romana Curia Labarum et Literarum quantumcumque universalis et merus executor ab eodem SS.D.N. Papa pecialiter deputatus.
Universis et singulis patens nostras legalitatis literas visuris lecturis, pariter et audituris fidem facimus et attestamus supradictas D.os Antonium Guidottum de premissis rogatum et Ovidium Erasmum qui instrumentum predictum subscripsit et publicavit fuisse et (parola non leggibile) pubblicas, fides, legales et authenticas dicte nostre Curie notarios eorumque scripturis et instrumentis publicis in quocumque loco, in iudicio, et extra fuisse semper plenam et indubitatam fidem adhibitam, et de presenti auditori et in quo fidem presentes per alium publicum notarium nostrum subscriptos sigilli camere Apostolice quo in talibus utinam iussimus et fecimus (parola poco chiara, forse apprensi) de communiti datum Rome in edibus nostris sub Anno Indizione die mense et Pontificatu quibus supra Franciscus Marinus notarius.
Note
(1) - Per la conoscenza di questo illustre personaggio è stata basilare quanto raccolto dalla testimonianza diretta di P. Tedeschi, storico locale, autore del saggio Memorie di un convento, Opere d'arte dal convento agostiniano alla biblioteca comunale, cit. 65, pp. 102-106.
(2) - Sono presenti due lettere, probabilmente una l ed una a dal non chiaro significato.
(3) - Si suppone che si tratti di San Colombano e che Vasoli abbia sbagliato la trascrizione.
(4) - Qui il Vasoli annota il fatto che lo scriba che aveva realizzato il documento originario di autentica delle reliquie, nel 1584, non riporta a quale tanti santi con nome Francesco appartenga la reliquia.
(5) - Si ritiene che anche in questo caso si tratti di un errore di trascrizione e che la versione originaria fosse S. Moderani.
(6) - Il nome originario doveva probabilmente essere Piuminii.
(7) - Si suppone che la versione originaria facesse riferimento a S. Simonis.
(8) - Qui probabilmente Vasoli trascrive un simbolo dall'originale, senza però averne compreso il vero significato. Potrebbe trattarsi di un'abbreviazione del nome Christine.
(9) - Segue segno evidenziatore a forma di mano con indice puntato.
(10) - Vasoli non comprende il testo e riproduce fedelmente dalla versione del 1584, non separando il Pro dalla seguente.