Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Miguel de Santiago

CICLo AGOSTINIANo di Miguel de Santiago a QUITO

Angeli difendono la biblioteca di Agostino, opera di Miguel de Santiago nel convento agostiniano di Quito

Angeli difendono la biblioteca di Agostino

 

 

MIGUEL DE SANTIAGO

1656

Monastero agostiniano di Quito

 

Angeli difendono la biblioteca di Agostino

 

 

 

La scena mostra al centro un locale dove sono conservati su vari scaffali una grande quantità di libri disposti ordinatamente. In primo piano dei soldati stanno avanzando con le loro lance e bastoni che portano delle fiamme all'apice, quasi volessero appiccare il fuoco. Sullo sfondo alcuni angeli sono posti a difesa della biblioteca. La scena ha probabilmente un valore allegorico che prende spunto da un episodio storico vero e cioè l'assedio di Ippona da parte dei Vandali.

Con la conquista della città e il conseguente saccheggio, si pose il problema di come salvare le opere che Agostino aveva scritto e gelosamente custodito nella biblioteca dell'episcopio e nei vari monasteri. Gli angeli che difendono la biblioteca dalla furia dei soldati evidenzia la volontà di conservare il patrimonio letterario e dottrinale di Agostino, come emerge anche dal racconto della sua vita scritto da Possidio.

 

31. 6. Non fece testamento, perché povero di Dio non aveva motivo di farlo. Raccomandava sempre di conservare diligentemente per i posteri la biblioteca della chiesa con tutti i codici. Quel che la chiesa aveva di suppellettili e ornamenti, affidò al prete che alle sue dipendenze curava l'amministrazione della casa annessa alla chiesa.

POSSIDIO, Retractationes, 31, 6

 

 

Agostino fu un autore che scrisse moltissimo, spaziando per argomenti e soggetti assai diversi, che vanno dagli scritti autobiografici e filosofici, a quelli apologetici, dogmatici, polemici, morali, esegetici. Corpose sono raccolte delle sue lettere e dei sermoni. I suoi testi sono caratterizzati da una straordinaria varietà di espressione e dalla capacità di descrivere gli avvenimenti interiori e di spiegare i vari stati dell'anima e gli avvenimenti del mondo spirituale. Il suo stile è ricercato e preciso, ma nello stesso tempo, come Agostino stesso amava ripetere, "nei suoi sermoni e negli altri scritti destinati al popolo, intenzionalmente, il tono scendeva ad un livello popolare".

Nell'episcopio e nei monasteri da lui fondati tenne sempre in grande considerazione la conservazione e la diffusione dei libri, poiché li riteneva strumento indispensabile per diffondere cultura e dottrina cristiana.