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Percorso : HOME > Iconografia > Tematiche agostiniane > L'Immacolata ConcezioneTematiche iconografiche agostiniane: L'Immacolata Concezione
L'Immacolata Concezione
IL DOGMA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.
Nella polemica pelagiana sia Agostino che i suoi oppositori sembrano, a proposito di Maria, influenzati dalla pietà popolare. Nel De natura e gratia Agostino riferisce, ad esempio, un'espressione di Giuliano di Eclano († 454) che lui stesso condivide: «la pietà impone di riconoscere Maria senza peccato». Sappiamo che l'opinione di Agostino circa l'Immacolata Concezione, tuttavia, è negativa a causa del principio dell'assoluta necessità della redenzione per tutti gli uomini. Nella posizione agostiniana, negativa per motivi teologici circa l'Immacolata Concezione ma rispettosa della pietà popolare, si intravede un contrasto fra dottrina dei colti e intuito del popolo che si risolverà con la vittoria di quest'ultimo.
L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854 da Papa Pio IX. La storia della devozione per Maria Immacolata ha tuttavia una lunga storia che parte dalle origini della Chiesa stessa. La proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano espresso concezioni e dottrine che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata: "Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non-avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ". In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si sarebbe potuta più dire universale.
Agostino, pur volendo mantenere Maria lontana quando si tratta di peccato, non può ammettere alcuna salvezza al di fuori di Cristo. Riconduce, pertanto, Maria all'alveo della condizione umana inficiata dalla colpa originale e bisognosa di redenzione affermando che ella sarebbe stata concepita nel peccato per esserne poi subito liberata. Indubbiamente il riferimento alla redenzione è il tema centrale con cui dovrà confrontarsi, d'ora in avanti, la verità dell'Immacolata Concezione.
L'esigenza di non sganciare Maria dalla redenzione di Cristo indusse teologi medievali quali Anselmo di Canterbury († 1109), Bernardo di Chiaravalle († 1153), Alberto Magno († 1280), Tommaso d'Aquino († 1274), Bonaventura da Bagnoregio († 1274) ad affermare che Maria venne purificata dal peccato originale in cui era stata concepita. Solo mediante l'attiva riflessione di alcuni teologi si è spianata la strada verso l'affermazione dell'Immacolata Concezione della Vergine quale effetto dell'azione salvifica di Cristo. Il primo ad affermare senza equivoci che Maria è esente da ogni peccato originale è Pascasio Radberto († 865), ma il primo teologo dell'Immacolata è Eadmero († 1134), discepolo di Anselmo di Canterbury. Egli ritiene conveniente alla Madre di Cristo tale condizione e afferma che Dio «poteva, voleva e la fece» immacolata, nonostante sia nata nella nostra natura umana decaduta. Egli parla, come il suo maestro Anselmo, di redenzione anticipata non ancora di redenzione preservativa.
Il monaco francescano Giovanni Duns Scoto, chiamato il "Dottor Sottile", riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino.
Giovanni Duns Scoto morì all'inizio del Trecento e dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi così come la sua devozione che si diffuse sempre di più. Nel 1435, durante il concilio di Basilea, il canonico Giovanni di Romiroy si appella alla devozione popolare per indurre i padri conciliari a porre fine alla controversia circa l'Immacolata Concezione per non scandalizzare il popolo cristiano che si sente offeso quando sente affermare che Maria è stata macchiata dalla colpa originale. Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce arguta e commossa diceva ai Senesi: "Or mi di' : che diremo noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito Santo, essendo nata senza alcun peccato, e così sempre mantenendosi netta e pura, servendo sempre a Dio? ". Alfonso Maria de Liguori († 1787) affermerà che esistono due motivi che garantiscono la verità di questa dottrina: il consenso dei fedeli e la celebrazione universale della festa dell'Immacolata.
A incentivare il senso dei fedeli concorsero alcuni fattori, quali la predicazione popolare, soprattutto dei Francescani, alcuni catechismi, alcune apparizioni mariane, non ultima quella di rue du Bac (1830) a santa Caterina Labouré, e, soprattutto l'introduzione della festa dell'Immacolata nell'Italia meridionale fin dal IX secolo, universalmente dal 1708.
Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una "medaglia miracolosa" con l'immagine dell'Immacolata, cioè della "concepita senza peccato". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la "donna vestita di sole" esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata.
Le rappresentazioni iconografiche della Immacolata Concezione
Maestro lucchese (1475-1499) in Località sconosciuta
Vincenzo Frediani (1503) a Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi
Bartolomeo di David (1510) a Buonconvento, Buonconvento, Pieve dei SS. Pietro e Paolo
Buglioni Benedetto (1510) a Empoli, Museo della Collegiata
Marchesi Girolamo (1512) a San Marino, chiesa di san Francesco
Piero di Cosimo (1516) a Fiesole, chiesa S. Francesco
Genga Girolamo (1516-1518) a Milano, Pinacoteca di Brera
Dossi Battista (1525-1530) a Dresda, Gemäldegalerie Alte Meister, Staatliche Kunstsammlungen Dresden
De Marcillat Guillaume (1528) a Berlino, Staatliche Museen Gemäldegalerie
Benvenuto Tisi detto il Garofalo (1528-1536) a Milano, Pinacoteca di Brera
Palmezzano Marco (1530) a Forlì, Abbazia S. Mercuriale
Dosso Dossi (1532) a Dresda, Gemäldegalerie
De Sacchis Antonio detto il Pordenone (1539) a Napoli, Pinacoteca Nazionale di Capodimonte
Dosso Dossi (1541) a Berlino, Staatliche Museen
Pierfrancesco di Jacopo Foschi (1544-1546) a Firenze, Chiesa S. Spirito
Moroni Giovanni Battista (1551-1552) a Trento, chiesa di Santa Maria Maggiore
Anonimo marchigiano (1560-1600) a Macerata, Collezione E. Trascinelli
Fontana Prospero (1570) a Milano, Pinacoteca Nazionale di Brera
Savini Salvio (1580-1595) a Verrucola, chiesa di santa Margherita dei Bosi
Carracci Agostino (1595) a Cortemaggiore, chiesa della Santissima Annunziata
Longhi Francesco (1605) a Ravenna, Basilica di Santa Maria in Porto
Circignani Antonio il Pomarancio (1613) a Amelia, chiesa di sant'Agostino
Reni Guido (1625) a San Pietroburgo, Museo Hermitage
Gilardi Pietro (1677-1733) a Cocquio Trevisago, parrocchiale
Maratta Carlo (1680-1685) in Collezione Privata
Maratta Carlo (1684) a Massa, Cattedrale dei Santi Pietro e Francesco
Maratta Carlo (1684-1689) a New York, Metropolitan Museum of Art
Maratta Carlo (1685-1686) a Madrid, Accademia di San Fernando
Maratta Carlo (1685-1686) a Madrid, Accademia di San Fernando
Maratta Carlo (1688-1689) a Nîmes, Museo delle Belle Arti
Maratta Carlo (1689) a Roma, Santa Maria del Popolo
Anonimo romano (1690-1750) a Frascati, Accademia Tuscolana
Maestro austriaco (1700-1740) a Brno, Moravská Galerie
Pesci Gerolamo (1720) a Zagarolo, chiesa S. Maria delle Grazie
Kilian Filippo Andrea (1750) a Incisione a stampa
Grandi Giacomo (1750-1770) a Ortiporio, chiesa di sant'Agostino
Angeli Giuseppe (1765) a Venezia, chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari
Posi Paolo (1769) a Roma, Basilica dei santi Ambrogio e Carlo al Corso
Sharp William (1775-1799) a Brescia, Civica Pinacoteca Tosio Martinengo
Carli Francesco (1780-1790) a Silvareccio, chiesa di san Sebastiano
Maestro di Campoloro (1820-1830) a Valle di Campoloro, chiesa di sant'Agostino
Martellini Gaspare (1837) a Firenze, Basilica di Santa Croce, Cappella Tosinghi-Spinelli
Mendes José (1880 circa) a Madrid, chiesa di san Jerónimo El Real
Riva Giuseppe (1898) a Almenno san Salvatore, chiesa di san Salvatore