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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Storia dell'Ordine > Magna Unio > Studi storici > Balbino RanoBalbino rano: Storia dell'ordine agostiniano (1359-1785)
Agostino, opera di Consadori
STORIA DELL'ORDINE AGOSTINIANO (1539-1785)
di Balbino Rano
E' il periodo di maggior fioritura dell'Ordine, forse in tutti i sensi. Comincia con sicurezza nel governo, quando diviene generale Gerolamo Seriprando, eletto appunto nel capitolo del 1539, e prevale la linea decisa. I priori generali giungono in visita in Spagna e in Portogallo, dove non consta fosse andato alcuno in precedenza. E' il periodo per eccellenza delle missioni, con la conseguente propagazione dell'Ordine in America e in Oriente e in Africa. L'Ordine raggiunge il maggior numero di province e congregazioni. Già nel 1543 viene fondata la provincia di Calabria, che si suddividerà (1662) in quelle della Calabria citeriore e della Calabria ulteriore.
Nel 1547 sorge la provincia di Polonia a seguito dello smembramento della provincia di Baviera. Nel 1582 viene creata quella di Andalusia, per divisione da quella della Spagna o Castiglia, e nel 1578 quella di Stiria e Carinzia, per divisione di quella di Baviera; la nuova provincia cessa nel 1653. Nella seconda metà del sec. XVI scompare la provincia di Ungheria e si considera scomparsa pure quella d'Inghilterra, poiché, almeno dal 1581, i conventi che l'Ordine possedeva in Irlanda sono riconosciuti come una nuova provincia. Nel 1604 si forma la provincia di Boemia-Austria per smembramento di quella di Baviera: un ulteriore smembramento dà vita nel 1646 alla provincia di Austria. Nel 1650, attraverso separazione da quella di Castiglia, sorge la provincia delle Canarie. Nel 1682 si forma quella Tirolo-Salisburghese. Nel 1679 si separa da quella di Colonia la provincia Belga, che nel 1682 si divide a sua volta in due: Gallo-Belga, e Fiandro-Belga. Nel 1783, dietro pressioni politiche, con i conventi del principato di Liegi venne costituita la provincia di Liegi.
Nel 1764 venne creata la provincia di Alsazia con sei conventi separati da quella Reno-Svevia. Nel 1770 la provincia dell'Aquila, con vari conventi della Umbra o Spoletana. Già nel 1625 era stata creata la provincia di Bourges o di S. Guglielmo: la costituirono alcuni conventi della provincia di Francia che già da alcuni anni vivevano all'interno di essa con maggior austerità e osservanza; per questo può essere annoverata tra le parti dell'Ordine che optavano per un livello di vita spirituale superiore a quello richiesto dalle costituzioni agostiniane. Caso unico nell'Ordine, nel 1752, papa Benedetto XIV eleva alla dignità di abbazia il convento di Brno (Cecoslovacchia). Fiorenti province di Osservanza, in quanto emanazione di quella della Castiglia, sorsero nei paesi di missione. Nel 1568 venne fondata in Messico la provincia del SS. Nome di Gesù, dalla quale nacque nel 1602, nella stessa nazione, quella di S. Nicola da Tolentino di Michoacàn. Poco prima del 1575, venne fondata la provincia del Perù. Nel 1579 venne eretta la provincia di Quito in Ecuador. Nel 1601, quella di Santa Fe in Nuova Granata (Colombia-Venezuela) o di Gracia. Nel 1627, dopo che già era stato compiuto qualche tentativo, venne fondata pure la provincia del Cile. Nel 1575, intanto, era stata fondata la provincia del SS. Nome di Gesù nelle Filippine. In questo stesso periodo si formarono varie congregazioni, non di Osservanza, ma di maggiore austerità di vita religiosa. Abbiamo già parlato di due di esse: quella degli Scalzi di Spagna e quella degli Scalzi d'Italia. Nel 1596 venne fondata quella degli Scalzi di Francia, che sopravvisse fino al 1790. Nel 1604, all'interno della provincia di Gracia, venne fondata in Colombia la recollezione: è nota come recollezione delle Indie Occidentali; nel 1629, essa fu incorporata alla congregazione di Spagna. Nel 1608 sorse una "congregazione" di Scalzi in Sicilia con il titolo di S. Maria del Soccorso, che nel 1621 venne unita a quella degli Scalzi d'Italia.
Nel 1675, si creava quella del Portogallo, con un gruppo che viveva con maggiore rigorosità fin da prima nell'ambito della provincia omonima; rimase in vita fino al 1834. In precedenza si era formata nell'ambito della provincia di Sicilia la cosiddetta congregazione di S. Adriano; i suoi inizi risalivano al 1581; venne aggregata come tale all'Ordine nel 1586 e scomparve nel 1662, quando si unì alla congregazione di Centorbi. Le congregazioni di Spagna e Italia ebbero anch'esse delle province, ma erano riconosciute soltanto nell'ambito della rispettiva congregazione, non come province ufficiali dell'Ordine. La congregazione di Spagna si estese in America, Filippine e Giappone; quella d'Italia, nell'impero austro-tedesco. Gli studi fiorirono su larga scala durante questo periodo. In esso vissero figure come s. Tommaso da Villanova (†1555), il beato Alonso de Orozco (†1591), la beata Giuseppa Inés da Benigànim e i martiri giapponesi. All'inizio del periodo, l'Ordine possedeva circa 1000 conventi, distribuiti in 27 province e 10 congregazioni. Non conosciamo il numero di frati di cui era costituito: doveva essere senza dubbio abbastanza elevato; non era certo quello che è stato detto per gli ultimi anni del sec. XV con un evidente errore: "Al nostro tempo (1498) ... i conventi dell'ordine eremitano di cui possiamo trovare notizia sono circa duemila e gli iniziati circa 30.000" (M. A. Sabellico, Rapsodiae historiarum ... part. 2, en. 7, lib. IX, Lione 1535, II, 215). Non si è mai avuto un numero così alto di A., benché ve ne sia stato uno sufficientemente alto già alla metà del sec. XIV, poiché, come si è visto, a causa della peste nera ne morirono 5.084. Possediamo una buona statistica degna di fede per l'anno 1575. Lo storico agostiniano Gerolamo Romàn, che già da diverso tempo si preoccupava della statistica dell'Ordine e che aveva visitato un numero sufficiente di territori, ci dice nelle sue Repùblicas del mundo (t. I, Medina 1575, f. 285v): "Esso possiede quaranta province, sedici osservanti e ventiquattro claustrali, ai nostri tempi vi sono mille monasteri o poco più, e in tutta la nostra religione si contano sedici mila frati; non conto i monasteri di monache che sono molti, perché non mi è stato possibile investigare su di essi".
A eccezione del fatto che attribuisce il nome di province anche alle congregazioni, che erano dieci, tale statistica merita ogni considerazione. Esiste un'altra statistica valida per l'Italia, stilata nel 1650: in base a essa in tale anno vi sono in Italia 7.510 frati distribuiti in 751 conventi. Dato che l'Ordine continuò a crescere, si può calcolare che, verso il 1753, esso annoverasse circa 20.000 frati, distribuiti in circa 1500 conventi, con un totale di 43 province e 13 congregazioni.