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Percorso : HOME > Iconografia > Tematiche agostiniane > Con la Vergine e san Nicola da TolentinoTematiche iconografiche agostiniane: Con la Vergine e san Nicola da Tolentino
Agostino con la Vergine e san Nicola da Tolentino
CON LA VERGINE E SAN NICOLA DA TOLENTINO
Nicola da Tolentino nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano un paesino nelle vicinanze di Fermo. I suoi genitori, forse Compagnono de Guarutti e Amata de Guidiani, erano gente pia e profondamente religiosa. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio.
Ritornati a Sant'Angelo concepirono finalmente il figlio desiderato e, contenti di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino. Si distinse a tal punto nei suoi studi che, prima che essi fossero compiuti, fu eletto canonico della chiesa di san Salvatore. Ascoltando una predica di un eremitano agostiniano sulla frase latina Nolite diligere mundum, nec ea quae sunt in mundo, quia mundus transit et concupiscenzia ejus ("non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza"), si sentì chiamare alla vita religiosa.
Implorò allora l'agostiniano di ammetterlo nel proprio Ordine, e i suoi genitori acconsentirono con gioia. Così a 14 anni, è l'epoca dello scontro tra re Manfredi, figlio di Federico II, e papa Alessandro IV per i territori pontifici, entra fra gli Eremitani di Sant'Agostino di Castel Sant'Angelo, suo luogo natale, come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Già prima della sua ordinazione venne mandato in diversi monasteri dell'ordine: San Ginesio, Recanati, Macerata e altri, e i biografi mettono in evidenza che fu un modello di generoso impegno verso la perfezione.
Nel 1274 viene ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventa la sua "casa madre"; e suo campo di lavoro è il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accolgono via via nell'itinerario di predicatore. Anche le regole monastiche più severe alleggeriscono di solito certi obblighi (lunghe preghiere, digiuni) per chi è in viaggio o fuori sede. Lui invece non si fa mai sconti, perché dappertutto si sente a casa sua: dunque, preghiere e penitenze sempre. E alla gente quasi non sembra vero, perché all'ingrosso s'immagina l'asceta in un quadro di severità e di mestizia. Padre Nicola, invece, è un asceta che diffonde sorriso, un penitente che mette allegria. Lo ascoltano predicare, lo ascoltano in confessione o negli incontri occasionali, ed è sempre così: lui viene da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, e immediatamente fa il gesto e dice le parole che spargono sorriso. Molti vengono da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e vanno via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento agostiniano di Tolentino fra Nicola rimase fino alla sua morte nel 1305.
Nicola da Tolentino fu santificato per le sue virtù e costituisce il primo santo trecentesco dell'Ordine agostiniano nato solo nella seconda metà del Duecento.
La Madonna ed i prodigiosi panini di San Nicola
San Nicola era gravemente infermo e i medici avevano esaurite tutte le risorse della scienza per salvarlo dalla morte. Il Santo, secondo il suo metodo, si era affidato al Medico divino – così chiamava Gesù – e alla sua celeste Infermiera Maria Vergine. Ed ecco che nella quarta domenica di quaresima (come racconta un'antica tradizione) appaiono a lui, circondati da angeli, Gesù, Maria ed Agostino. Nicola resta confuso a tanto onore, ma la Vergine lo conforta così: «Io sono la Madre del tuo Salvatore, che hai invocato in tuo soccorso, con Agostino che pure vedi accanto a me. Ecco che siamo venuti per darti questo salutare rimedio: Manda il tuo infermiere da quella donna (e qui la Vergine stese la sua destra verso la piazza dove abitava la benefattrice), perché le chieda un pane fresco in nome del mio Figliolo Gesù. Quando ti sarà recato, bagnalo nell'acqua, mangialo e guarirai».
Detto questo, la visione disparve. San Nicola si fece premura di eseguire quanto gli era stato ingiunto. Avuto il pane, lo bagnò nell'acqua, ne mangiò e fu subito guarito. Vuole la tradizione che lo stesso San Nicola e, sul suo esempio, i suoi religiosi confratelli ripetessero sugli infermi quanto era stato suggerito al Santo con l'invocazione del Medico divino Gesù e della celeste Infermiera, la Vergine Santissima.
iconografia di Agostino Con la Vergine e san Nicola da Tolentino
Scuola senese (1350-1370) a Amelia, chiesa di sant'Agostino
Maestro laziale (1354) a Rieti, chiesa di sant'Agostino
Guglielmo veneziano (1375-1380) in Località sconosciuta
Maestro di Norcia (1388) a Norcia, chiesa di S. Agostino
Maestro di S. Caterina (1400-1450) a Varsavia, monastero di santa Caterina
Nanni di Bartolo (1432-1435) a Tolentino, Basilica di san Nicola
Maestro di Rasiglia (1462) a Bevagna, chiesa di san Silvestro
Maestro umbro (1475-1480) a Dearborn, Michigan University Museum of Art
Luini Bernardino (1480-1532) a Porto d'Adda, oratorio agostiniano
Anonimo di Cascia (1486) a Cascia, chiesa di S. Agostino
Girolamo da Brescia (1516-1519) a Torino, Museo d'Arte Antica di Palazzo Madama
De Donati Bernardino (1510) a Gravedona, S. Maria delle Grazie
Ferrari Defendente (1519) a Ciriè, Duomo di san Giovanni Battista
Prata Francesco (1520) a New York, Brooklyn Art Museum
Maestro di Parma (1520-1550) a Pontremoli, chiesa della Santissima Annunziata
Loschi Bernardino (1521) a Modena, Galleria Estense
Agostino da Casanova (1537) a Prelà, frazione Tavole (Imperia) chiesa della SS. Annunziata
Torresani Lorenzo (1548) a Cittaducale, chiesa di sant'Agostino
Praphaelle Giovanni (1563) a Cascia, chiesa S. Agostino
Cambiaso Luca (1570) a Genova, chiesa di san Lorenzo
Mainardi Andrea detto il Chiaveghino (1585) a Cremona, chiesa di sant'Agostino
Wierx Hieronymus (1590-1595) a Utrecht, Museum Catharijneconvent
Bassano Leandro (1600-1610) a Bassano del Grappa, Pinacoteca Museo Civico
Tintoretto Domenico (1600-1630) a Latisana, chiesa di Sant'Antonio di Padova
Bazzano Gaspare (1610-1625) a Palermo, Museo Diocesano
Rutilio Manetti (1615-1639) a Massa Marittima, chiesa S. Agostino
Dominguez Miguel Montelaisia (1624-1626) a Antequera, chiesa di sant'Agostino
Pittore senese (1630) a Certaldo, Museo di Arte Sacra
Boselli Matteo (1630-1650) a Riolo, chiesa di san Nicola
Pellegrino Antonio (1634) a Visso, chiesa Collegiata
Carlo Maratta (1672) a Ancona, Pinacoteca Comunale
Bonati Giovanni (1675) a San Gregorio da Sassola, chiesa di Santa Maria Nuova
Anastasi Giovanni (1690-1700) a Tolentino, chiostro di San Nicola
Trevisani Francesco (1690-1700) a Narni, chiesa di sant'Agostino
Maestro di Posta (1700-1703) a Posta, chiesa di sant'Agostino
Pozzo Giovan Battista (1700-1705) a Gravedona, chiesa di Santa Maria delle Grazie
Maestro di Macerata (1700-1740) a Macerata, Pinacoteca Comunale
Scuola senese (1700-1760) a Siena, Fondazione Conservatori Riuniti
Donnini Girolamo (1720) a Russi, Collezione privata
Incisore marchigiano (1720-1750) a Collezione Privata
Donnini Girolamo (1740) a Rimini, Musei Civici
Carobbio Giovanni (1740-1750) a Nembro, chiesa di san Nicola da Tolentino
Maestro marchigiano (1750-1770) a Corinaldo, Pinacoteca Civica
Hoffmann Anselme Franz (1770-1780) a Thionville, chiesa di san Massimino
Kuntz Taddeo (1780-1790) a Bracciano, chiesa di Santa Maria Novella
Gagliardi Pietro (1861-1868) a Roma, chiesa di S. Agostino in Campo Marzio